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VALLATA DEL TRONTO – Senza dubbio è stata un’elezione diversa. Si è sancito il definitivo passaggio di testimone dai vecchi ai giovani, la sinistra tradizionalmente egemone ha accusato qualche colpo, soprattutto in quelle realtà dove più si è divisa, mentre è stata premiata nei Comuni in cui si è presentata unita. Poi ci sono i due sindaci che correvano per il secondo mandato: Valerio Lucciarini e Stefano Stracci. Una legittimazione a governare indiscutibile, due Comuni che negli ultimi anni hanno conosciuto un forte sviluppo, investendo, tra l’altro, su giovani e cultura. 

Il Movimento Cinque Stelle rappresenta la vera novità, è riuscito a ottenere buoni risultati ovunque e c’è da suppore che gli eletti non renderanno vita facile ai nuovi sindaci, visto che promettono di vigilare costantemente sull’operato delle amministrazioni. Lo scenario politico che va prendendo forma regalerà sorprese nei prossimi cinque anni.

A Castel di Lama si è registrato il vero terremoto. Francesco Ruggieri, strenuo oppositore dell’amministrazione uscente guidata da Patrizia Rossini, mette fine a venti anni di governo politico di centrosinistra. All’interno della sua lista, Castel di Lama per tutti, varie sensibilità politiche e un unico partito, Rifondazione Comunista, che elegge Domenico Angelini, quarto più votato del gruppo. Sandra Sprecacé risulta la candidata con più preferenze. Per lei si profila la carica di vicesindaco o comunque l’affidamento di un assessorato importante. Seguono Italo Nardinocchi, alla prima esperienza politica, e Pio Silvestri, volto noto a Castel di Lama per aver ricoperto la carica di assessore nella giunta Rossini 2004-2009, fuoriuscito – come Ruggieri – dalla maggioranza dopo una profonda rottura con la sindaca. Nel toto-assessori ritroviamo anche Gianluca Re, in passato militante in partiti di sinistra e da sempre voce critica prima nei confronti di Domenico Re e poi di Patrizia Rossini.

Ruggieri vince contro un centrosinistra per la prima volta spaccato: Domenico Re abbandona il PD per correre da solo, Cinzia Peroni – ex Italia di Valori – compie la stessa scelta e Alessandro Corradetti, seppur supportato da una coalizione PD-SEL-UDC-PSI, non riesce a riconfermare il consenso dell’amministrazione uscente. Un quadro complesso in cui si è imposto Ruggieri che a caldo dichiara di aver messo fine a una “casta di potere” e promette come prima azione la riduzione dei costi della politica: azzeramento dello staff del sindaco e dimezzamento dell’indennità di carica per sindaco e assessori. Tra le priorità che dovrà affrontare c’è anche l’elaborazione di un “piano antenne”, chiesto a gran voce dai cittadini dopo le polemiche per l’installazione dell’antenna in via Boito e la recente sollevazione degli abitanti di Piattoni che rischiano di trovarsi una struttura per la ricezione del segnale nel cuore della comunità, vicino alla scuola elementare e alla farmacia comunale.

Il PD vince ancora a Castorano con la sorpresa Daniel Claudio Ficcadenti, a 28 anni sindaco di quella che veniva chiamata un tempo “La piccola Russia” della Vallata. Prende il posto di Franco Pezza e si avvia a governare un Comune che negli ultimi anni è cresciuto molto, anche grazie all’espansione della frazione San Silvestro. Tra i punti del programma un’attenzione maggiore ai giovani, in particolare ai disoccupati, un rafforzamento dei servizi per l’infanzia e l’istruzione, la riscoperta delle tipicità e dei prodotti locali con l’obiettivo di creare una nuova economia virtuosa.

A Colli la sinistra non centra l’obiettivo di ricomporre una nuova compagine politica e viene eletto Andrea Cardilli, vicesindaco uscente. Accanto a lui Doriana Carosi, la più votata e la più quotata per il ruolo di vicesindaco. Molto ha pesato la frattura all’interno del PD che ha visto Fabio Straccia appoggiare la lista “Qualcosa di sinistra” a scapito del “Paese in Comune”, sostenuta invece dal partito e di cui faceva parte il sindaco uscente Cavezzi.

A Spinetoli trionfa Alessandro Luciani, trentatré anni ingegnere elettronico, già nelle passate elezioni consigliere più votato di “Solidarietà Lavoro Partecipazione”. Il nuovo sindaco ottiene una vera investitura dai suoi concittadini grazie a 2205 voti ed è già al lavoro per la realizzazione del suo ambizioso del programma. Tra i primi provvedimenti, apertura anche di sabato degli uffici comunali e della delegazione di Pagliare. La composizione della giunta vedrà probabilmente riconfermati alcuni assessori uscenti, come Maria Giuseppini Ballatori e Gianluca Straccia, entrambi eletti con più di 300 preferenze.

A Monsampolo il PD non ce la fa e Luca Corradetti, dato per vincente da tutti i pronostici, viene battuto da Pierluigi Caioni con un effetto sorpresa che ha lasciato gran parte dei cittadini increduli. Il nuovo sindaco vince con circa 200 voti di scarto e avrà la responsabilità di governare il paese dopo il lungo periodo di amministrazione Tacconi.