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ASCOLI PICENO – Sulla vicenda dell’Expo 2015 e dell’esclusione dell’oliva fritta ascolana dallo stand delle Marche interviene Anna Casini, responsabile dell’organizzazione provinciale del Partito Democratico. Un’esclusione che ha scatenato, a più riprese, una bagarre politica, mediatica e – talvolta – campanilistica, coinvolgendo direttamente la Regione Marche e il sindaco Guido Castelli.

“Di questa polemica non condivido i toni, scivolati più su una dialettica da derby tra sardelle e tenera ascolana, piuttosto che su un confronto costruttivo sui prodotti della nostra Provincia”, avanza Anna Casini. Infatti, se per Castelli la questione deve ridursi a una contrapposizione territoriale, “sfociata addirittura nel disprezzo per un prodotto (il pesce azzurro) che contribuisce alla varietà gastronomica del Piceno, noi del Pd la pensiamo in maniera molto diversa: vogliamo trovare il modo migliore per valorizzare ogni nostra eccellenza, consapevoli che in questi ultimi anni, grazie anche ad alcune manifestazioni di rilievo, proprio le olive fritte stanno diventando un brand traino per tutto il territorio”.

Molti imprenditori stanno investendo su questo prodotto, sia dal punto di vista agricolo, impiantando nuovi ettari di ulivi di tenera ascolana, che da quello zootecnico, con allevamenti di razza marchigiana nelle aziende di trasformazione e in quelle commerciali. In uno scenario del genere, è necessario che tutti si muovano nella stessa direzione, ovvero quella che mira a portare l’oliva all’ascolana nella vetrina internazionale dell’Expo 2015.

“Come Partito Democratico Provinciale coinvolgeremo i nostri amministratori regionali e nazionali – approfondisce la responsabile provinciale – affinché si possa recuperare questo gap, provando a candidare la città di Ascoli a uno degli eventi dell’Expo itinerante. Facciamo allora appello a tutti gli amministratori, ai consorzi di tutela e alle associazioni che stanno lavorando alla realizzazione dei progetti di filiera per la valorizzazione dei prodotti tipici del Piceno, di impegnarsi sinergicamente per recuperare un passo falso che forse sta passando sotto silenzio, ma che è di estrema importanza sia per l’economia che la cultura del territorio e della nostra città.

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