Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – Un minuto di applausi ha concluso poco fa la lectio magistralis di Vittorio Sgarbi presso la Pinacoteca di Ascoli. Tanti i temi toccati dal critico d’arte, con un’analisi particolare sul difficile rapporto tra architettura e opere artistiche.

L’INVITO E I SALUTI – In una Sala della Vittoria gremita in ogni posto, Vittorio Sgarbi ha tenuto la propria lectio magistralis alla presenza del sindaco Guido Castelli, di Sua Eccellenza Mons. Giovanni D’Ercole e di Stefano Papetti, direttore dei Musei Civici Piceni. L’invito al critico d’arte è arrivato da Atelier 1, gruppo di studenti della Facoltà di Architettura. Dopo una breve apertura da parte del sindaco Castelli (“Sono terrorizzato a salutare Sgarbi, non so cosa possa succedere”), la parola è passata al Vescovo Giovanni D’Ercole: “Vittorio Sgarbi vanta grandi competenze in diversi settori, è una personalità estrosa.  In un’epoca come la nostra dove il senso della bellezza sta scomparendo, bisogna cercare di ristabilire un’armonia del buono che possa giovare anche alla società”.

BINOMIO ARTE ARCHITETTO – Nonostante i tanti studenti della facoltà presenti in aula, Sgarbi non ha risparmiato aspre critiche al mondo degli architetti. “In Italia paradossalmente le cose peggiori sono proprio quelle che vengono autorizzate, non quelle abusive”, ha dichiarato il critico d’arte. “Prendete il Palazzo della Giustizia di Firenze, è il peggio che ci possa essere in una città stupenda. Purtroppo molto spesso il potere legittima l’orrore. L’architetto ha una sorta di vizio mentale, quello di voler fare sempre di testa sua. Ecco perché molto spesso troviamo edifici che da una parte presentano una facciata del ‘700 e dall’altra specchi riflettenti emblema della modernità. Gli architetti vogliono imporre la propria idea, far vedere che possono modificare il passato. La bellezza però è data dall’armonia, non dal contrasto. Se una forma del passato è riuscita, non bisogna necessariamente modificarla. Dove possibile bisogna lasciare le cose come stanno, al massimo fare leggeri interventi di restauro. Ma non modificare drasticamente il tutto, così si rischia solo di fare peggio”.

SPIRAGLI POSITIVI – L’Italia però è uno dei paesi più belli e ricchi dal punto di vista culturale. Forse addirittura il più bello. E Sgarbi lo sa bene: “Guardate Matera, designata come Capitale Europea della Cultura 2019. Tra le varie candidature, erano in gara città molto più attrezzate alla vittoria finale, su tutte Venezia e Urbino. Alla fine invece ha vinto Matera. Una città che negli anni ’50 era considerata insalubre, brutta, isolata e piena di sassi. E invece nell’ultimo periodo Matera ha saputo riscattarsi. Sono state bonificate diverse zone, sono stati recuperati affreschi e opere, hanno reso genuine diverse grotte naturali e si è dato un nuovo impulso al turismo con l’apertura di alberghi e ristoranti. L’Italia sa rinascere dalle proprie radici, è questo quello che rende ricco il nostro paese. Matera è diventata Capitale Europea della Cultura, è un segnale fortemente positivo. L’Italia è più bella di altre nazioni come Francia, Germania e Spagna. Se ci comportiamo come sappiamo, anche la Merkel dovrà inchinarsi alla maestosità dell’Italia per quanto riguarda l’arte, la musica e la bellezza”.

TAG: , , ,