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ANCONA – Il sistema manifatturiero, seppur lentamente, va avanti. Per il terzo trimestre consecutivo, le 19.721 imprese marchigiane vedono aumentare la produzione (1,9%), ma gli aumenti erano stati più consistenti tra gennaio e marzo (+2,5) e tra aprile e giugno (+3,9). La situazione del sistema manifatturiero marchigiano è stata illustrata dal presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista, che ha presentato i dati dell’indagine trimestrale “Giuria della Congiuntura”.

UNIONCAMERE – “Le Marche – ha affermato Di Battista – sono la regione più manifatturiera d’Italia insieme al Veneto e l’andamento di questo comparto incide pesantemente sull’economia della regione. Dopo anni di crisi e di calo della produzione, il 2015 ha mostrato una inversione di tendenza, ma la ripresa ha rallentato negli ultimi tre mesi e va consolidata con politiche industriali che favoriscano la competitività dei settori produttivi, puntando sull’innovazione, la ricerca, l’internazionalizzazione e le reti d’impresa, con il sistema camerale che può fornire un contributo importante”.

L’INDAGINE – Tra luglio e settembre la produzione delle imprese manifatturiere marchigiane è aumentata dell’1,9% mentre il fatturato è salito dello 0,5 e gli ordinativi del 3,3%. Incrementi che non si ripercuotono sul mercato del lavoro, con le imprese che perdono il 2,5% degli addetti. Tra luglio e settembre gli scambi con l’estero delle imprese manifatturiere marchigiane perdono lo slancio dei mesi precedenti e la crescita si ferma allo 0,6% contro l’8,9% registrato tra aprile e giugno. È aumentato, invece, il grado di utilizzo degli impianti, passato dal 63,3 di giugno al 69% di settembre. Tra i vari settori di attività, in forte crescita le imprese del legno e del mobile che aumentano produzione (+13,7%), fatturato (+8,9) e ordinativi (+17,1). Bene anche le imprese metalmeccaniche con la produzione che sale del 5,5%, gli ordinativi del 9,8 e il fatturato del 14,2. Risultati dovuti soprattutto all’incremento del fatturato estero, salito del 17,3% per il mobile e   del 20,7% per la meccanica. Crescita modesta per le industrie dei metalli con la produzione che aumenta dell’1,7%. singolare la situazione delle aziende delle macchine elettriche ed elettroniche, che registrano un incremento produttivo dell’1,8% mentre il fatturato cala del 6,2%.

LA RECESSIONE – Resta in recessione, invece, l’intero comparto della moda con cali di produzione per il tessile e abbigliamento (-6,5) e per il calzaturiero (-6,0) rispetto allo stesso trimestre del 2014. Ma nel caso delle aziende calzaturiere è comunque aumentato il fatturato (+4 per cento ) rispetto allo scorso trimestre. Sia quello interno (+3,2) sia quello estero ( +5,6). Cali produttivi anche per gli alimentari (-2,3%), e per le industrie chimiche, petrolifere e plastiche (-0,2).

LA CASSA INTEGRAZIONE – Tra luglio e settembre è diminuita del 14,7% rispetto ai tre mesi precedenti, con le ore che sono scese da 8,5 a 7,3 milioni. Una riduzione imputabile quasi esclusivamente alla Cassa integrazione straordinaria passata da 4,1 a 2,9 milioni di ore. Limitato, invece, il calo della cassa in deroga (da 2,5 a 2,4 milioni di ore) con la Cassa ordinaria che è lievemente aumentata (da 1,7 a 1,8 milioni di ore). Tra i settori manifatturieri il maggior incremento di Cassa integrazione si è avuta nel tessile, nell’abbigliamento e negli alimentari. In aumento anche nel commercio mentre è diminuita di quasi il 50% in edilizia e nell’artigianato.

LE PREVISIONI DELLE AZIENDE – Cosa si aspettano le imprese dai prossimi mesi? A prevalere è la cautela, con oltre la metà delle aziende che prevede di mantenere stabile la produzione per la fine dell’anno mentre il 21% pensa di aumentarla ed il 27% di diminuirla. Risultati simili per fatturato e ordinativi. Per quanto riguarda l’occupazione, la percentuale di chi prevede di mantenerla stabile sale all’82% mentre il 12% ipotizza una riduzione dell’organico e solo il 6 per cento pensa che lo aumenterà.

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