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ASCOLI PICENO – La storia di 12 richiedenti asilo, diventati saldatori, potrebbe prendere la giusta strada. Ormai sono quasi all’ordine del giorno le notizie che riportano il loro triste destino trovato durante i loro viaggi della speranza, ma chi è riuscito ad arrivare in Italia ed ha trovato un percorso d’accoglienza adeguato in cui essere inserito può davvero trovare un’occasione di riscatto.

UNA OPPORTUNITA’  – Questa storia potrebbe riguardare i 12 richiedenti asilo e rifugiati che, dopo aver seguito un corso, ora sono saldatori brevettati e potranno quindi lavorare in altrettante aziende che ne hanno bisogno. “E quando si dà un’opportunità a qualcuno di scontato non c’è più nulla. C’è solo un’opportunità che poi ognuno si gioca come vuole e come può”, nelle parole di Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno, la sintesi di un’azione di formazione e sociale appena conclusa.

IL PROGETTO – La Cna di Ascoli, insieme al Form.art regionale, all’Ipsia Sacconi e al Gus (Gruppo Umana Solidarietà) hanno presentato la conclusione di questo percorso di formazione che si è svolto nelle aule didattiche dell’Ipsa Sacconi. Determinante, per il progetto, l’apporto del Form.Art Mache, rappresentato in sede di conferenza di presentazione, da Roberto Ruggeri e da Marida Pulsoni. “Il mercato del lavoro e le esigenze delle aziende – ha detto Ruggeri – sono molto diverse rispetto al passato e quindi anche noi, come ente di formazione, ci adeguiamo. Lavoriamo cioè anche alla costruzione di un’imprenditoria futura. Fatta di chi ha voglia di fare impresa e senza nessun altra limitazione”.

INTEGRAZIONE – “Integrazione vuol dire atti concreti – ha concluso il direttore Balloni – non possiamo anticipare niente ma appena abbiamo dato la notizia della fine di questo corso alcuni nostri associati del settore della nautica si sono fatti avanti perché hanno bisogno di figure professionali nel campo della saldatura. Come già detto, noi come Cna abbiamo solo offerto una possibilità sia alle persone che alle imprese. Il resto lo deciderà la caparbietà dei singoli, la fortuna e quant’altro. Ma colmare il gap iniziale di questi giovani per noi è un punto di soddisfazione che non necessita di altri commenti”.

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