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E’ curiosa la storia della città di Benevento. Insediamento antichissimo, così come Ascoli del resto, inizialmente il suo nome era Maleventum ma poi, dopo che proprio nel Sannio i romani sconfissero Pirro venuto dalla Grecia nel 275 a.c., il suo nome fu mutato in Beneventum per il migliore auspicio e anche in ricordo della vittoriosa disputa militare. Adesso, qualche migliaio di anni dopo, il Picchio è chiamato ad una dura battaglia domenica prossima a Benevento ma, questa volta, il terreno di battaglia sarà lo stadio Ciro Vigorito e la posta in palio, seppur alta, meramente sportiva. La speranza per i tifosi bianconeri è naturalmente che, come avvenne ai tempi degli antichi romani, contro i giallorossi possa cambiare il vento di una stagione finora vissuta al di sotto delle aspettative, una svolta capace di scacciare i fantasmi della bassa classifica e proiettare Cacia e compagni verso un campionato vissuto maggiormente da protagonisti.

Urlo Favilli

Dopo il rocambolesco ed ingenuo pareggio per 2-2 in casa contro il Latina, l’ambiente bianconero era abbastanza intristito. Quei due punti sfumati proprio all’ultimo respiro, con i pontini ridotti in nove, sembravano essere un macigno morale per la giovane compagine allenata da mister Aglietti ma, la vittoria nel recupero contro l’Entella arrivata anche questa in zona Cesarini grazie al baby Favilli, oltre i tre punti ha fatto tornare il sorriso in casa Ascoli e maggiore fiducia nell’affrontare queste ultime tre partite del girone d’andata. In virtù del successo contro i liguri i bianconeri ora sono in dodicesima posizione, nel classico limbo di metà classifica con tre punti di vantaggio sui playout e quattro da recuperare dai playoff. Ecco perchè la partita di Benevento può essere la svolta per la stagione del Picchio, ma non sarà facile.

Benevento sulle ali dell’entusiasmo

Se non fosse stato per le querelle di giugno tra vecchia e nuova presidenza, costata ai sanniti un punto di penalizzazione per ritardi nei pagamenti, ora il Benevento sarebbe solitaria al secondo posto ad un punto dal Verona, mentre ora deve dividere la piazza d’onore con Spal e Frosinone. Nei pronostici di inizio stagione i giallorossi da molti addetti ai lavori venivano additati come una delle possibili sorprese, ma la squadra di Baroni, matricola assoluta per la cadetteria val bene ricordarlo, sta andando oltre la più rosea aspettativa. Due numeri la dicono lunga sulla solidità del Benevento. Il primo è l’undici, ovvero i gol subiti finora in diciotto partite, che valgono la palma di miglior difesa fin qui del campionato. Il secondo numero è lo zero, quelle delle sconfitte casalinghe con Ciciretti e compagni che in nove partite ne hanno vinte sette e pareggiate due. All’Ascoli quindi servirà un’autentica impresa domenica al Vigorito ma, se si vuol avere qualche ambizione di classifica aspettando che a gennaio dal mercato arrivi anche qualche rinforzo mirato, i bianconeri devono espugnare la vecchia Maleventum riuscendo dove fallì anche il re dell’Epiro.

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