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Il Wwf Italia vuole mettere l’accento su alcuni progetti di ricostruzione pst sisma dedicati ai territori dei Sibillini.
“Sarebbe imperdonabile se si strumentalizzasse il dramma del sisma dello scorso anno per proporre, in regime emergenziale, progetti e opere incompatibili con la finalità della tutela e valorizzazione sostenibile del patrimonio naturale e paesaggistico di un’area protetta a livello nazionale”. 
Lo si legge in un comunicato del Wwf Italia che interviene sulle recenti polemiche nei confronti dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, accusato da alcuni comitati locali di rallentare la ricostruzione, ostacolando il rilancio dell’economia dei territori colpiti dal terremoto.

La preoccupazione del Wwf

Le preoccupazioni del Wwf Italia sono legate a due progetti che sono stati proposti sia sul versante umbro che su quello marchigiano del Parco.
“Vengono proposti progetti che rispondono a interessi particolari e che non trovano alcuna giustificazione nella gestione dell’emergenza post terremoto. – è stato sottolineato in una nota – È ormai evidente che alcuni portatori d’interesse locali e qualche associazione di categoria sono intenzionati a utilizzare l’alibi del terremoto per proporre progetti e opere nel territorio del Parco che prima del sisma sarebbero stati impensabili per il loro elevato impatto ambientale”. 
Pur comprendendo le gravi difficoltà delle comunità locali il Wwf vuole mettere la lente su questi progetti per salvaguardare il patrimonio delle comunità stesse e il bene comune di tutti i cittadini. Per prima cosa, però, vogliono allontanare dall’Ente Parco qualsiasi accusa. Infatti le risposte non possono essere date esclusivamente dall’Ente Parco.

Sul versante marchigiano

Sul versante marchigiano del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, nell’area del Monte Prata, nel territorio del Comune di Castelsantangelo sul Nera, in provincia di Macerata, è stato proposto un progetto per un lago artificiale per l’innevamento artificiale, la gestione dei pascoli e per spegnere gli incendi boschivi.
Il progetto prevede di costruire a 1732 metri di altitudine un bacino artificiale che può contenere circa 12 mila metri cubi di acqua utilizzando le risorse idriche di una sorgente ed una condotta in parte già esistente, con una spesa stimata di oltre un milione di euro.
Il progetto è stato proposto e promosso dalla CIA Marche e Copagri Marche, con il sostegno del Comune di  Castelsantangelo sul Nera e un team di liberi professionisti locali composto da architetti, geometri ed un geologo. La sua realizzazione sarebbe giustificata dopo il terremoto per dare un aiuto alla popolazione, al settore turistico ed tutti gli allevatori del territorio.
Tutte le opere sono state descritte come a basso impatto ambientale, parere però non condiviso dall’Ente Parco che in occasione di alcuni incontri con i soggetti proponenti ha già annunciato il suo parere contrario e l’assenza dei necessari requisiti di compatibilità con le misure di salvaguardia di un ecosistema classificato come prioritario dalla Direttiva “Habitat” dell’Unione Europea.

La richiesta di fondi straordinari

Proprio per queste ragioni il Wwf Italia aveva presentato alle forze politiche una proposta di emendamento al testo della Legge di Stabilità 2018 per uno stanziamento straordinario di fondi ai Parchi Nazionali dei Monti Sibillini e del Gran Sasso-Laga proprio per assicurare un sostegno alla ripresa delle attività di educazione, informazione e fruizione nelle due aree naturali protette a supporto della volontà di rinascita e resistenza delle comunità locali. “Un appello che, purtroppo, non è stato ascoltato dal Parlamento”, ha concluso il Wwf.
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