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Kant diceva “il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”. Queste due cose sono capaci di farci sentire pienamente parte dell’universo e ci aprono alla riflessione. Partendo da questo assunto voglio offrire un brevissimo percorso di lettura che metta insieme attraverso due libri (tra loro diversi eppure vicini) i temi della citazione kantania.

Lo spunto è dato dal marzo della Libreria Rinascita che vede in contemporaneamente la mostra dedicata all’astrofisica a realizzata insieme all’istituto Nazionale di Fisica Nucleare l’ISC. Don Giussani e il Liceo Orsini e il percorso dedicato alla riflessione sulle mafie nato dalla collaborazione con ISML, IIS. Mazzocchi e Libera.

Per omaggiare il cielo stellato sopra di noi vi suggerisco il libro bellissimo Stelle galassie e altri misteri cosmici del professore Eugenio Coccia , rettore del Gran Sasso Science Institute. Se guardiamo una foto dell’universo profondo elaborata dal telescopio vediamo delle isole luminose in un mare buio: quelle sono le galassie.

E all’interno di ciascuna galassia, miliardi di stelle. Perdendoci in una tale immensità non possiamo fare a meno di tornare a quello che nei tempi più antichi l’uomo ha pensato fosse il suo posto nel cosmo. Con un breve viaggio nella Storia e nello spazio potremo renderci meglio conto di dove siamo arrivati oggi.
Questo libro sarà al centro della lectio magistralis che il professore terrà presso la libreria giovedì 14 marzo dalle ore 18.

Per invece ricordare la legge morale vi segnaliamo il libro di Federica Angeli: A mano disarmata che verrà presentato il 12 marzo alle ore 17 sempre alla Rinascita.

La giornalista è colei che per prima si è battuta per scoperchiare la mafia di Ostia , pagando con minacce e una vita sotto scorta il suo impegno civico. Dalla quarta di copertina del libro:

Siamo a Ostia, nel 2013, e tra gli abitanti di quei palazzi c’è anche Federica Angeli, cronista di nera per le pagine romane di «la Repubblica», che in quella periferia è nata e cresciuta. Da tempo si occupa dei clan locali e ha subìto gravi minacce. Sa quindi come è fatta la paura, ma crede che l’altra faccia della paura sia il coraggio. Se i vicini rientrano obbedienti al comando del boss, lei decide di denunciare ciò che ha visto. Dal giorno dopo la sua vita è stravolta: per la sua incolumità le è assegnata una scorta, eppure nessuna intimidazione fa vacillare la sua fede in un noi con cui condividere la lotta per la legalità. La storia giudiziaria di cui è protagonista fino alle più recenti sentenze ci parla di una possibile seppur faticosa vittoria, confermando che tutti insieme possiamo alzare la testa e cambiare in meglio. Federica Angeli ha ottenuto questa vittoria con l’unica arma che possiede, la penna, e in queste pagine ci racconta le tappe di una vera e propria sfida alla malavita, nel solco di un giornalismo nobile, illuminato di etica civile, che non compiace mai null’altro che la verità, con una coerenza a tratti severa. In un susseguirsi di colpi di scena, viviamo con lei le sue paure, a tratti la disperazione e i momenti di solitudine. La sua testimonianza puntuale, incalzante, senza respiro non dimentica mai la sua dimensione di donna, di madre e di moglie contesa alla serenità famigliare. Una serenità che, ispirata dalla “Vita è bella” di Benigni, Federica Angeli riesce magicamente a preservare, coinvolgendo i figli in un gioco alla guerra.

Due libri, due vite dedicate alla ricerca, in modo diverso, della verità. Buone letture!

Scrivetemi a info@bibliodiversità.it

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