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Giuseppe Giacobazzi, vero nome Andrea Sasdelli, è pronto per il grande spettacolo “Noi mille volti e una bugia” in programma venerdì 26 aprile al teatro Ventidio Basso alle ore 21.00.

Un evento che, con ironia e semplicità, cerca di rispondere a un domanda: “Dove finisce la maschera e dove inizia l’uomo?”, che poi è il problema di tutti, perché tutti noi conviviamo quotidianamente con una maschera.

Conosciamo meglio chi è Giuseppe Giacobazzi, dalla viva voce del cabarettista emiliano.

Lo spettacolo si chiama “Noi mille volti e una bugia”. Come nasce questa rappresentazione? E la trama?

“La trama dello spettacolo è incentrata sulle maschere che tutti quanti noi indossiamo per vivere nella società, altrimenti, con tutta probabilità, ci prenderemmo a schiaffi. Io parlo della mia maschera, quella che mi sono costruito nel corso degli anni, che risponde al nome di Giuseppe Giacobazzi. Lo faccio raccontando l’esperienza di amore e odio che ho verso questa maschera, appunto”.

Stiamo parlando di un appuntamento che ha fatto registrare il sold out in ogni sua data. Qual è il segreto di tanto successo?

“Il segreto di tutti i miei spettacoli è che io non sono un comico da battuta, sono un racconta-24storie. Narro la storia della mia vita. Trovarsi a teatro è come trovarsi a cena, con degli amici e si raccontano u fatti della propria esistenza. Si crea questo clima amichevole, e proprio ciò credo sia l’arma vincente. Se sapessi il segreto del successo dopo 27 anni di mestiere, avrei già scritto un libro e, a quest’ora sarei miliardario”.

E’ mai stato ad Ascoli? Ha visitato il teatro Ventidio Basso?

“Ad Ascoli sono stato una volta, nel 1986, perché avevo degli amici militari. Ero qui in veste di turista: ricordo che ho mangiato tanto e bene, e di questo aspetto non mi lamento mai. Per noi artisti fare lo spettacolo è una scusa, la verità è che facciamo tutto ciò per andare a mangiare in giro per l’Italia. Non ho mai visitato il teatro Ventidio Basso. Per me è un grande piacere tornare in questa splendida città, che all’epoca, mi piacque molto”.

Meglio la Tv o il teatro?

“Non c’è un paragone. La Tv mi è servita per farmi conoscere alla gente e mi ha aiutato, finalmente, a fare la cosa che più mi piace, ossia, il teatro”.

Progetti futuri?

“Tra i miei progetti futuri c’è: seguire la MotoGp, qualche grigliata con gli amici, due giri in moto appunto….No, a parte gli scherzi, finita la tournee a maggio, vorrei riposarmi e trascorrere l’estate con la mia famiglia”.

Quali sono le passioni di Giuseppe Giacobazzi?

“Ma come ti ho detto la moto poi….come ogni uomo c’è la classica passione delle donne, ma da quando mi sono sposato è svanita pure quella (ride). Sono appassionato di mia figlia, credo che sia una cosa normale, e amo il mare, che per me è un sinonimo di respiro vitale”.

Tornando al discorso moto, visto che lei è un tifoso della Scuderia Ducati, sarà soddisfatto della vittoria assegnata a Dovizioso qualche giorno fa riferito al Gran Premio del Qatar?

“Tantissimo anche se è stata una sofferenza. Non ne potevo più, ero in trepidazione da ben 16 giorni. Poi i componenti dello staff, che conosco, mi hanno rassicurato sul fatto che la vittoria sarebbe arrivata sicuramente. E’ andata bene”.

Cosa si aspetta dalla gente di Ascoli per il suo spettacolo?

“Mi aspetto, innanzitutto, che qualcuno venga, anche solo per curiosità. Mi piacerebbe che il pubblico ascolano si senta coinvolto dai miei racconti e si possa riconoscere negli stessi. Se poi ci si riuscisse a stringersi in un abbraccio con un bel brindisi finale, sarebbe davvero la ciliegina sulla torta”.

Foto di Damiano Fiorentini

 

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