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Quella dei droni non è una tecnologia del tutto nuova: usati infatti inizialmente per scopi militari, oggi hanno letteralmente invaso il ramo civile e ludico venendo impiegati nei più svariati modi.

Dalle riprese cinematografiche, alle competizioni Drone Racing League, alla fotogrammetria aerea per scopi di ricerca scientifica, i droni hanno dato ampia prova della loro versatilità, grazie a numerosi investimenti e a una normativa meno restrittiva, tanto da essere impiegati anche nel campo dell’agricoltura, con risultati più che soddisfacenti.

Il valore che possono aggiungere i droni nelle varie industrie è davvero significativo: numeri alla mano, si parla infatti di una cifra che può superare ben i 127 miliardi di dollari l’anno per quanto riguarda il mercato globale.

Tra i settori più promettenti, spicca quello dell’agricoltura, poiché i droni sembrano essere molto adatti per affrontare delle grandi sfide. Una di queste è la diretta conseguenza della crescita della popolazione globale (la quale è stata stimata sui 9 miliardi di persone nel 2050): il consumo agricolo aumenterà infatti a sua volta di ben il 70% e la sfida sarà mantenere una produzione agricola adeguata a soddisfare la crescente richiesta, visti anche i futuri cambiamenti climatici attesi che potrebbero intaccare la produttività.

La soluzione a tutto ciò potrebbe trovarsi proprio nei droni che, assieme all’aiuto dell’intelligenza artificiale, alla robotica e ovviamente alla cooperazione tra governi, leader del settore tecnologico e industrie, hanno tutto il potenziale per far fronte a una maggiore esigenza di produttività mantenendo un occhio di riguardo nei confronti della sostenibilità.

Proprio per la probabile futura esplosione della tecnologia dei droni, unita a un momento storico di grande incertezza a livello economico-finanziario a causa della guerra commerciale e ad un ciclo economico che sembra avviarsi verso una recessione, investire in droni, magari in alcune aziende specializzate nel settore tecnologico applicato all’agricoltura, potrebbe essere una valida opzione per i propri investimenti.

Non a caso, la tecnologia sembra che stia ridisegnando il futuro dell’agricoltura grazie a un progetto interessante che vede come protagonisti droni, robot e satelliti al servizio dell’agricoltura, in maniera sostenibile. “Horizon 2020 – Flourish” è infatti il progetto europeo che punta il focus sulla cosiddetta agricoltura di precisone, ponendosi come obiettivo quello di sviluppare dei nuovi metodi di coltivazione sostenibili. L’idea è quella di combinare l’azione di volo di un drone, e le sue capacità, con quelle di una piattaforma robotica di terra. Quello tra UAV (Unmanned Aerial Vehicle) e UGV (Unmanned Ground Vehicle) dunque, sembra essere il connubio perfetto per provvedere ad un controllo delle colture dall’alto, raccogliere informazioni per poi poter agire in modo più mirato e fornire un aiuto al processo decisionale dell’operatore. Queste nuove tecnologie permetterebbero all’agricoltore di ottenere informazioni utili, riconducibili ad esempio a mappe da consultare per l’applicazione dei fertilizzanti.

Gli esperimenti del progetto hanno coinvolto anche le macchine, mettendo anche all’opera un veicolo autonomo e un drone, i quali interagendo hanno individuato ed estirpato le infestanti: il drone infatti, con la sua azione di volo, ha potuto individuare e localizzare gli elementi da rimuovere, il mezzo autonomo, collegato al drone, ha ricevuto le informazioni da quest’ultimo e ha provveduto all’eliminazione definitiva delle piante infestanti all’interno di una coltura.

La regione delle Marche si è ben messa in gioco per la sperimentazione di queste nuove tecniche agricole con la collaborazione dell’Agenzia per i Servizi nel Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM) e gli ottimi risultati ottenuti hanno acquisito un ulteriore valore aggiunto per aver messo tra i punti in primo piano la sostenibilità ambientale. Come ha affermato inoltre la Vicepresidente Regione Marche Anna Casini, “Horizon 2020 – Flourish” è un progetto molto importante che dimostra come l’agricoltura di precisione vada sempre più verso la qualità delle coltivazioni e sarà divulgato anche nelle scuole, in particolare negli istituti agrari, affinché questo tipo di innovazione sia condiviso anche tra i più giovani.

Di certo per applicare queste tecnologie per l’agricoltura serviranno ingenti investimenti ed accurati studi di fattibilità; tuttavia è chiaro che nel lungo periodo la tecnologia consentirà di aumentare la produzione e diminuire i costi di manutenzione e gestione dei campi, oltre al fatto che tali tecniche ridurranno l’utilizzo di prodotti chimici, riuscendo a implementare interventi più mirati.

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