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Pochi conoscono la storia delle Olimpiadi di Tokyo 1940, i Giochi che non si disputarono. Le Olimpiadi di Tokyo 2020, infatti, non saranno le prime, tra quelle che non si sono potute disputare nell’anno previsto al momento dell’assegnazione. Nella storia dei Giochi Olimpici moderni, tuttavia, esistono tre precedenti simili. Le edizioni di Berlino 1916, Tokyo 1940 e Londra 1944 furono annullate, a causa dello scoppio delle due guerre mondiali.

Dopo il primo annullamento, avvenuto nel 1916, i Giochi Olimpici estivi ripresero ad Anversa nel 1920, svolgendosi regolarmente fino al 1936. Nel 1940, le Olimpiadi si interruppero ancora, a causa della Seconda Guerra Mondiale, evento che coinvolse anche il Giappone, Paese che avrebbe dovuto ospitare i Giochi invernali (a Sapporo) e quelli estivi (a Tokyo).

La storia di Tokyo 1940, le Olimpiadi estive che non si disputarono

Con le Olimpiadi di Tokyo 1940, il Giappone puntava a ristabilire la sua immagine internazionale, dopo il peggioramento delle relazioni diplomatiche con i Paesi occidentali.

Dopo la Prima Guerra Mondiale, alcune autorità giapponesi (distanti dal Governo e dai militari) candidarono la città di Tokyo, come sede delle dodicesime Olimpiadi moderne. Nonostante la candidatura di città europee (come Barcellona, Roma ed Helsinki), nel 1936 il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), ribadendo le sue posizioni neutrali estranee alla politica, assegnò l’organizzazione delle Olimpiadi 1940 a Tokyo.

Il Giappone divenne, quindi, il primo Paese asiatico ad organizzare i Giochi Olimpici moderni; ma con molti dubbi, fin dall’assegnazione. Il Governo nipponico, infatti, ignorava l’evento ed era contrario allo svolgimento delle Olimpiadi. A meno di un anno dall’assegnazione, il Parlamento chiese l’annullamento della manifestazione, in concomitanza con l’inizio della seconda guerra tra Cina e Giappone. A conflitto in corso, l’esercito requisì ogni risorsa per costruire gli impianti, costringendo gli organizzatori a servirsi solo del legno, come materiale di costruzione.

Questo fatto portò al ritiro della candidatura olimpica, da parte dell’organizzazione giapponese, comunicato il 16 luglio 1938 da Koichi Kido (consigliere dell’imperatore Hirohito), il quale affermò: “Quando la pace tornerà a regnare nell’Estremo Oriente, potremo nuovamente ospitare i Giochi a Tokyo, e cogliere l’opportunità per mostrare al mondo il vero spirito giapponese”.

Sempre nel 1938, il CIO assegnò l’organizzazione delle Olimpiadi estive a Helsinki: ovvero la seconda candidatura più gradita, nel corso del processo di assegnazione. La capitale finlandese avrebbe dovuto ospitare i Giochi dal 20 luglio al 4 agosto 1940, ma l’anno precedente in Europa erano iniziati i combattimenti della Seconda Guerra Mondiale: per questo, il Comitato Olimpico Internazionale fu costretto ad annullare l’edizione. Helsinki venne, poi, “risarcita” con le Olimpiadi estive del 1952; mentre a Tokyo fu assegnata l’edizione del 1964. Le seconde Olimpiadi giapponesi, quelle rinviate al prossimo anno, si svolgeranno dal 23 luglio all’8 agosto 2021.

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