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Il discorso del neo premier Mario Draghi ha già disatteso le speranze di molti terremotati del Centro Italia. Sia alla Camera che al Senato, il primo ministro non ha affrontato il problema della ricostruzione del Centro Italia. Tanti i temi delicati da affrontare nel programma di governo. In primis quello della gestione della pandemia. Resta però un silenzio quasi assordante, per chi ancora da oltre 5 inverni è in attesa della tanto attesa ricostruzione pesante. A livello commissariale avanzano spedite le semplificazioni ma le premesse di questo nuovo governo nazionale che punta sulla rinascita economica, preoccupa e non molto i cittadini del Centro Italia.

Assenza di riferimenti alle zone terremotate

Anche nell’ultimo discorso pronunciato da Mario Draghi al Senato non ci sono riferimenti al Centro Italia. Sanità, istruzione e rinascita economica come nel dopoguerra sono stati i temi alla base delle parole pronunciate all’Italia per la fiducia. Grandi applausi tra i banchi dell’aula e tanti attestati di stima. Nulla da segnalare però sulla rinascita dei territori colpiti da catastrofi naturali e lasciate indietro dai passati governi. La ricostruzione pesante ancora non è partita e l’assenza anche di piccoli riferimenti a poteri speciali o altro potrebbe significare nulla di buono per i prossimi mesi e anche per i prossimi anni.

Federconsumatori critica Draghi

Dai social raccogliamo il commento del segretario regionale di Federconsumatori Marche Maria Teresa Nori che critica l’assenza di riferimenti alle zone terremotate. Nori commenta così il fatto: “la cosa più brutta dei terremoti è il dopo. Nei paesi spazzati come birilli dal sisma, a vincere è il silenzio avvilente, che avvolge le anime e che, insieme alla solitudine della mente, impedisce alle persone di sentirsi essere umani“. Conclude il suo sfogo con l’invito al neo Premier di visitare il prima possibile i paesi all’interno del cratere per constatare di persona la situazione attuale.

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