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Per molte imprese il palletting è una fonte di problemi e disagi, specie quando gli operatori devono essere distratti per molto tempo dalle loro mansioni, esponendosi anche a sforzi notevoli. Inoltre, gli spazi da dedicare a questa operazione spesso sono ridotti per esigenze aziendali, e il palletting rischia quindi di interrompere attività più importanti.

Usare cobot per semplificare questa fase e ridurre le aree impegnate è una soluzione che consente in breve di ritornare ai cicli ordinari, garantire alle maestranze la continuità del loro lavoro e ridurre notevolmente la fatica, senza trascurare tutti i vantaggi della pallettizzazione.

Meno ingombro e più automazione

I robot di vecchia generazione per la pallettizzazione occupavano grossi spazi per via delle gabbie di sicurezza e degli assi fissati. Questo era legato alla difficoltà di avere sistemi di machine learning in grado di adattarsi a un ambiente molto variabile.

I cobot UR presentano bracci con 6 gradi di libertà, più che sufficienti per eseguire i compiti di impilazione e preparazione in uno spazio ridotto, perché il software riconosce intrusioni e presenza improvvisa di oggetti inanimati, adattandosi ad aggirarli o fermandosi e rientrando in sicurezza.

La tecnologia, pensata per far lavorare le macchine a contatto con gli operatori umani, consente di riconoscere in maniera intelligente la presenza di una persona accanto alla postazione. Questo, oltre alla reach limitata, che è un fattore molto utile per definire le safe zone, agisce interrompendo temporaneamente le attività, se non ci sono i requisiti operativi previsti.

Queste condizioni, a fianco della capacità dei sensori e delle telecamere di rilevare accuratamente le caratteristiche del carico, adattano i movimenti dei bracci e dei sistemi di sollevamento ai differenti package previsti. Inoltre,   forniscono anche un feedback se un lotto non rispetta alcuni parametri, come il peso o la colorazione.

Basta collocare il robot pallettizzatore nei pressi del termine di un nastro trasportatore e la macchina provvede autonomamente a tutto il lavoro, dopo essere stata avviata, ad esempio nel caso in cui la base del pallet deve essere messa sul target da un operatore.

Rapidità e sicurezza

I cobot sono pensati e progettati per lavorare a contatto con operatori umani, sia dal punto di vista meccanico che del software, con interfacce semplificate che consentono anche a personale non specializzato di creare i programmi adatti per l’operazione di pallettizzazione, con un minimo di formazione per l’uso della macchina.

Tutti i sistemi sono dotati di reti di feedback ottimizzate per riconoscere la presenza e il comportamento di operatori umani o oggetti casuali intorno alla macchina, in modo tale da porla in configurazione di sicurezza quando ci siano dei conflitti o delle intrusioni in area sicura.

Le macchine, una volta attivate, lavorano in maniera indipendente fino all’esecuzione del ciclo di lavoro e non hanno bisogno di overhead, eseguendo i compiti con precisione millimetrica, importante per il packaging massivo, con tolleranze minime. Le macchine impilano con estrema precisione, in modo da poter anche usare coperture rigide per i pallet, senza rischio di farli incastrare.

Il software che viene fornito permette diversi livelli di accesso alla programmazione, da quello superficiale con la simulazione dei cicli operativi tramite un sistema grafico, fino alle sezioni parametriche e con codice per ottimizzare e sviluppare nuove funzionalità per i robot per il packaging, palletting e kitting.

La struttura dei bracci operatori e i motori a passo che eseguono fisicamente il lavoro garantiscono stabilità della postazione e assenza di vibrazioni pericolose che mettono a repentaglio il basamento, rendendo l’installazione di un cobot sicura sotto tutti i punti di vista.

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