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L’ecosistema marino è in pericolo e Legambiente lancia l’allarme. Pubblicato il report dei rilievi che si sono svolti nei mesi scorsi in 5 spiagge della costa marchigiana. I volontari di Legambiente hanno eseguito rilievi su un totale di 16mila metri quadri. Rilievi e dati raccolti secondo il protocollo Marine Litter dell’Agenzia Europea dell’Ambiente.

Ecosistema marino marchigiano in pericolo

Oltre 5.500 i rifiuti monitorati dai volontari dei circoli di Legambiente nelle spiagge della Riserva Naturale Sentina a San Benedetto del Tronto per il Piceno. La spiaggia di Montemarciano, la spiaggia di Collemarino, la spiaggia di Torrette e la spiaggia di Villanova a Falconara Marittima per l’anconetano. Goletta Verde lascia le Marche lanciando un appello per difendere l’ecosistema marino. 

Marco Ciarulli, direttore di Legambiente Marche ricorda: “Luglio scorso è stato il mese entro cui tutti i Paesi membri si sarebbero dovuti adoperare per applicare la direttiva europea che mette al bando i prodotti in plastica monouso. In questa direzione le Marche hanno avuto la possibilità di anticipare i tempi. Grazie alla legge regionale che già nel 2019 andava in questa direzione. Accanto ad un’applicazione convinta dei principi previsti dalla legge regionale e dalla direttiva europea, chiediamo a tutti gli enti locali di stimolare politiche attive. Per la tutela della biodiversità marina e alla Regione Marche di rendere sempre più operativo e aperto a tutte le forze sociali il tavolo tecnico previsto dalla legge regionale“.

Le analisi effettuate

La plastica è il materiale più trovato, pari al 92,2% del totale dei rifiuti rinvenuti, seguita da legno (trattato/lavorato) (1,9%), gomma (1,8%), vetro/ceramica (1,1%), carta/cartone (1,1%). Le altre categorie rappresentano in totale il restante 1,9%.

Utilizzando le categorie che riguardano le fonti dei rifiuti ritrovati sulle spiagge. La principale fonte risulta essere indefinita, cioè frammenti che non possono venire associati ad oggetti o riconosciuti. Seguono rifiuti derivanti dal consumo di cibo come stoviglie usa e getta e di vetro/ceramica, cannucce, tappi di sughero e barbecue monouso. Infine rifiuti legati ad igiene e cura personale. Tra questi assorbenti, cotton fioc, pannolini, salviette umidificate ma anche guanti usa e getta e mascherine la new entry.

Il messaggio di Legambiente  

Legambiente lancia l’allerta: “La salvaguardia della biodiversità marina è un’azione urgente che passa anche dal contrasto dei rifiuti in mare. È necessario accelerare l’applicazione della direttiva europea per l’uscita dai prodotti monouso e stimolare politiche attive per la tutela del mare”.

Le parole di Mariagiulia Lucchetti, ufficio scientifico di Legambiente Marche: “È dal 2014 che i volontari di Legambiente, nell’ambito della campagna Spiagge e fondali puliti – Clean Up the Med, effettuano il monitoraggio dei rifiuti sulle spiagge del Mediterraneo. Anno dopo anno i nostri volontari hanno fatto crescere questa indagine, dando vita a una delle più grandi esperienze di scienza partecipata. Quindi di ricerca scientifica condotta dai cittadini, a livello italiano e internazionale. Un’esperienza importante che permette di rendere i cittadini protagonisti della lotta all’inquinamento del mare attraverso un’azione concreta. Un metodo riconosciuto dall’Unione Europea nella strategia per la difesa degli oceani”.

 

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