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Pesaro – Dopo la sessione di lavoro estiva, che si è svolta presso la Mole Vanvitelliana di Ancona, Sonia Antinori e Giacomo Lilliù presentano questo nuovo capitolo de I quaderni di Malte.

In occasione dei quindici anni di attività, MALTE sceglie di celebrare la sua vocazione multidisciplinare invitando collaboratori artistici che possano espandere le direzioni di ricerca del lavoro con la loro specificità. Questa volta sarà la danzatrice Stefania Zepponi, in una sorta di jam session teatrale, a contribuire alla trasfigurazione del materiale testuale di forte impatto poetico. Materiale testuale ispirato dall’opera di Rainer Maria Rilke.

Sonia Antinori_ph. Marcello Norberth

Sonia Antinori – foto di Marcello Norberth

La traiettoria è quella di una mise en espace che si interroga sulla dimensione invisibile dell’arte. Un percorso dentro la parola di Rainer Maria Rilke, che cento anni fa dall’affaccio adriatico di Duino cantava l’indicibile.

Con lui ci si interroga sui fattori della creazione, sul suo senso e i suoi percorsi. Il tutto, insieme a chi permette che il teatro appaia: il pubblico. Un viaggio comune dentro la chimica di uno spettacolo.

I quaderni di Malte è un chiaro riferimento al titolo del romanzo di Rilke, I quaderni di Malte Laurids Brigge. Ma è anche il nome della compagnia, MALTE: acronimo che indica gli ambiti della sua opera,  Musica Arte Letteratura Teatro Ecc.

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