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“E’ necessario eliminare le lungaggini burocratiche nelle procedure per la ricostruzione post terremoto e in quelle per il superbonus 110%”. Lo sottolinea Leo Crocetti, presidente del Collegio Geometri e G.L. di Ascoli Piceno.

«Le attività edilizie e commerciali, l’elettorato e le professioni – spiega Crocetti – attendono ormai da molto tempo una svolta decisiva per ridare all’intero territorio marchigiano una parvenza di recupero. Con una ricostruzione veloce e non bloccata da tantissimi provvedimenti burocratici che di fatto hanno rallentato il lavoro di ricostruzione post terremoto nel nostro territorio. In una riunione svoltasi recentemente ad Ascoli, il presidente della Regione Marche Acquaroli ha dichiarato di spendere subito e bene le risorse, per rendere competitivo il territorio. E per restituire normalità e speranza al cratere sismico, costretto da ormai cinque anni a vivere in emergenza senza riuscire a programmare quotidianità e futuro».

“Questo concetto infatti – prosegue – è alla base della discussione che si sta facendo in tutte le sedi istituzionali anche per sfruttare al meglio le opportunità che arriveranno con il PNRR. Su questa linea si stanno muovendo da molti mesi anche gli Ordini Professionali, spesso trascurati nei tavoli di concertazione dove si discute della ricostruzione nelle aree terremotate e dei lavori previsti dal superbonus 110%. Quindi del credito d’imposta.

Per avere risultati concreti occorre lavorare in “squadra” unendo le forze pubbliche con quelle ordinistiche. Questo porterà sicuramente a una soluzione con relativa e sollecita approvazione delle progettazioni legate al territorio”.

“In pratica occorre un programma serio e coordinato – conclude il presidente del Collegio geometri – per sfruttare al meglio tutte le risorse che vengono offerte dall’Europa. Ma occorre far presto e snellire, se non eliminare, la burocrazia che fino ad ora ha recitato la parte del leone bloccando sul nascere tante iniziative e rallentandole. Iniziative che invece potevano e dovevano essere approvate immediatamente.

Noi tecnici ci siamo, chiediamo soltanto di lavorare in serenità, senza dipendere dalle opprimenti scadenze che vengono concesse con il contagocce.

Chiediamo alle istituzioni di farsi carico di una programmazione a medio e lungo termine. Permettendo così, a tutte le parti in causa, quindi privati, tecnici e imprese, di organizzarsi. Sia con i lavori sia con l’approvvigionamento dei materiali da costruzione, per evitare gli aumenti dei costi. E per realizzare le opere progettate”.

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