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La prima intesa Stato-Regioni “Telemedicina – Linee di indirizzo nazionali” fu approvata il 20 febbraio 2014. Il 17 dicembre dello scorso anno la Conferenza Stato-Regioni ha approvato le nuove linee guida sulla telemedicina volute dal Ministero della salute. Si tratta di un passaggio importante verso il suo impiego: la UIL Pensionati si chiede, e chiede, a che punto è nella Regione Marche.

Telemedicina nelle Marche

“Ad oggi – si legge in una nota della UIL Pensionatiin molte realtà vengono svolte attività di televisita, telemonitoraggio e teleriabilitazione. Anche se con applicazione particolarmente eterogenea sul territorio nazionale. Comunque con esperienze importanti in Italia: sono 36 in Emilia-Romagna, 35 in Lombardia, 31 in Toscana, Lazio e Sicilia. Nelle Marche è stata sperimentata nell’ambito della dermatologia, della cardiologia e delle neurologia. Ma al momento la situazione, dai dati disponibili, appare completamente immobile”.

“Dai dati della Società Italiana di Diabetologia – prosegue la nota – risulta che nella diabetologia la Regione Marche sia assente su tutti i fronti della telemedicina. La televisita non è codificata tra le prestazioni erogabili dal SSN e non è neppure rimborsata. Zero strutture diabetologiche sono dotate degli strumenti necessari, zero strutture hanno già utilizzato la telemedicina, zero strutture utilizzano continuativamente la telemedicina. Dal PNRR, visti gli importanti finanziamenti previsti, ci si attende un cambiamento radicale nella presa in carico delle persone affette da patologie croniche. Con particolare attenzione verso gli over 65, prevedendo lo sviluppo di nuovi progetti di telemedicina per l’assistenza a distanza da parte dei sistemi sanitari regionali”.

Il commento della segretaria generale Uil Pensionati Marche

“A quanto ci è dato sapere – scrive Marina Marozzi, segretaria generale Uil Pensionati Marcheabbiamo perso l’ennesima chance per introdurre la telemedicina nella gestione sanitaria dei pazienti marchigiani. Il covid-19 poteva, rappresentare un’occasione per trasformare una grave emergenza in opportunità.

Ma dai dati del Ministero della sanità delle uniche cinque sperimentazioni avviate nelle Marche, tre si sono chiuse in epoca pre-covid evidentemente per esaurimento dei finanziamenti. Altre due di fatto non sono mai partite.

Il problema è che oltre al fatto che proprio in una situazione di crisi come quella del covid la telemedicina poteva e può garantire una maggiore sicurezza per medico e paziente, questa importante innovazione può rivelarsi lo strumento davvero utile per la gestione domiciliare di molti pazienti cronici. Pazienti cronici in maggior parte anziani, con problemi di deambulazione, ma anche con difficoltà logistiche a raggiungere ospedali e ambulatori. Con la telemedicina, potrebbero ottenere un monitoraggio continuo, anche con l’attivazione di alert in caso di peggioramento delle condizioni”.

uil pensionati marina marozzi

Marina Marozzi, segretaria Uil Pensionati Marche

“Gli esperti –  continua la segretaria Marozzi – giudicano il telemonitoraggio domiciliare molto semplice da svolgere mediante dispositivi indossabili o semplici smartphone. Strumenti tilizzabili dal paziente o dal caregiver, che consentono di tenere sotto controllo parametri vitali, come frequenza cardiaca, saturazione di ossigeno, attività cardiaca e respiratoria, pressione e glicemia. Nelle specialità nelle quali negli anni scorsi è avvenuta la sperimentazione della telemedicina nelle Marche avrebbe riguardato diverse migliaia di pazienti, ma a oggi sarebbe tutto fermo.

Ci farebbe, piuttosto, piacere poter sapere dalla Regione se così non fosse e che questa lettura necessariamente fatta su fonti ufficiali che potrebbero non essere aggiornate manchi di far brillare le grandi performance della sanità marchigiana. Purtroppo, però, l’evidenza dei fatti su alcune questioni, a partire dall’assistenza domiciliare agli anziani non autosufficienti, ma anche su liste di attesa e fascicolo  sanitario elettronico solo per fare alcuni esempi, non sembrano smentire un quadro complessivamente davvero poco confortante”.

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