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“Se ammesse, le oltre 400 domande pervenute per il sostegno agli investimenti agricoli saranno tutte finanziate. La Giunta ha messo a disposizione delle aziende marchigiane del settore 30 milioni di euro. Con le economie ricavate riapriremo subito il bando per nuove domande”. Lo assicura l’assessore all’agricoltura e vicepresidente della Regione Marche, Mirco Carloni. Nei giorni scorsi l’assessore ha incontrato il presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali delle Marche Paola Sabbatini e il presidente del Collegio dei periti agrari Stefano Bartolucci. L’incontro è stato utile per fare il punto sullo stato di avanzamento della Sottomisura 4.1 ‘’Sostegno ad investimenti nelle aziende agricole’’ del PSR Marche.

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Il vice presidente della Regione Marche Mirco Carloni, il presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali delle Marche Paola Sabbatini e il presidente del Collegio dei periti agrari Stefano Bartolucci

Agricoltura: la Sottomisura 4.1

Il bando relativo alla sottomisura 4.1 – ‘Sostegno ad investimenti nelle aziende agricole’, è rivolto ad imprenditori singoli o associati. Mette a disposizione 30 milioni di euro di fondi con l’obiettivo di promuovere investimenti migliorativi della struttura produttiva di aziende operanti in agricoltura. Satrà così possibile costruire o ristrutturare fabbricati, impianti e ricoveri, acquistare attrezzature e macchinari, realizzare opere di miglioramento fondiario. Investimenti che possono contribuire a cambiare il volto del sistema rurale regionale rendendolo più moderno e competitivo sui mercati.

Fino ad ora le domande chiuse sono 170, con importo pari a 9,5 milioni di euro circa; altre 290 domande sono in fase di lavorazione.

“Le domande presentate entro la scadenza del 19 maggio– spiega Carloni – se regolari verranno finanziate con tempi certi. Subito dopo il termine di scadenza, la sottomisura verrà riaperta (fino a settembre) per accogliere altre domande da finanziare con le eventuali economie ricavate. E’ la prima volta nella storia della Regione che questo accade. Si cambia metodo, senza proroghe e senza inserire ulteriori obblighi o priorità inutili che non corrispondono alle reali esigenze delle aziende.

L’obiettivo è semplificare e accelerare i tempi della burocrazia. Non possiamo permetterci di lasciare gli imprenditori nell’incertezza, anche in agricoltura dobbiamo introdurre tempi certi e regole chiare per consentire a tutti di crescere. Senza obbligare nessuno a compiere investimenti faraonici per accedere al finanziamento pubblico. Il PSR deve diventare uno strumento davvero aderente alle esigenze delle imprese, per finanziare progetti anche contenuti ma utili al fine di garantirne anche la fattiva cantierabilità economica”.

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