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Circa 51mila cittadini italiani domenica 12 giugno 2022 saranno chiamati al voto: dovranno esprimersi su cinque referendum popolari abrogativi ai sensi dell’art. 75 della Costituzione. Tutti e cinque i referendum sono stati dichiarati ammissibili con altrettante sentenze della Corte Costituzionale. E tutti e cinque riguardano la giustizia.

Referendum popolare abrogativo: quesito n. 1

Il referendum popolare con il quesito numero 1 chiede ai cittadini di dichiarare se vogliono o meno abrogare il Testo unico n. 235/2012. TU che contiene disposizioni in materia di incandidabilità e divieto di ricoprire cariche elettive o di Governo dopo sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.

Testo del quesito

“Volete voi che sia abrogato il decreto legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma dell’articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n.190)?”

referendum

Fac simile della scheda di colore rosso: quesito n.1 (interno)

Contenuto del quesito

Spieghiamo in parole povere. Nel nostro Paese chi è condannato in via definitiva (cioè con sentenza passata in giudicato) per determinati reati penali non può candidarsi alle elezioni. Nel caso sia stato già eletto, decade dalla carica. Chi invece è stato eletto in un ente locale, viene sospeso automaticamente già dopo la sentenza di primo grado. Quindi prima che intervenga una condanna definitiva, con sentenza passata in giudicato attraverso i tre gradi di giudizio o non appellata. E questo vale anche per i Sindaci.

Nel caso nella consultazione referendaria vinca il  SI’, sia l’incandidabilità per i condannati in via definitiva, sia la sospensione per gli eletti in enti locali, non sarebbero più automatiche. Verrebbero infatti decise caso per caso da un giudice.

Disposizioni generali

Quando si vota

La consultazione elettorale si svolgerà nella sola giornata di domenica 12 giugno 2022. I seggi rimarranno aperti dalle ore dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Dopo la chiusura dei seggi e dopo aver completato le operazioni  di riscontro dei votanti, si procederà allo scrutinio delle schede votate.

Cosa portare

Gli elettori dovranno presentarsi al seggio muniti di tessera elettorale e documento di identificazione personale rilasciato dalla Pubblica Amministrazione. Il documento deve essere corredato di fotografia.

Come si vota

All’elettore verranno consegnate cinque schede di cinque colori diversi: una scheda per ciascun quesito referendario. In particolare, i colori delle schede sono i seguenti:

  • Rosso: Referendum n. 1
  • Arancio: Referendum n. 2
  • Giallo: Referendum n. 3
  • Grigio: Referendum n. 4
  • Verde: Referendum n. 5

Il voto si esprime tracciando con la matita copiativa un segno sul riquadro corrispondente alla risposta prescelta (SI’ o NO). Il segno sulla scritta SI’ manifesta la volontà di abrogare le norme sottoposte a referendum, quello sulla scritta NO la volontà di mantenerle in vigore.

L’elettore può anche decidere di non ritirare tutte le schede, di conseguenza voterà solo quella/e ritirata/e.
Dopo aver espresso il voto, deve personalmente ripiegare le schede secondo le linee lasciate dalla precedente piegatura e provvedere ad inserirle direttamente nelle corrispondenti urne.

Validità del referendum abrogativo: il quorum

Affinchè sia valido, il referendum deve raggiungere il quorum, cioè la partecipazione alla consultazione di almeno il 50%+1 degli aventi diritto al voto. Affinchè produca l’effetto per cui è stato richiesto, cioè l’abrogazione delle norme contenute dei quesiti, il SI’ si deve raggiungere la maggioranza dei voti espressi, cioè il 50%+1. In caso contrario restano in vigore le leggi attuali.

Ulteriori informazioni possono essere reperite sul sito del Ministero dell’Interno.

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