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E’ allarme per le continue modifiche alle norme sui bonus edilizia 2022 che rischiano di bloccare definitivamente i lavori di riqualificazione degli edifici. E di tagliare fuori dal mercato oltre il 90% delle imprese marchigiane.

A complicare un quadro legislativo già intricato, spiegano Cna Costruzioni  Marche e Anaepa Confartigianato Marche, il 12 maggio è arrivata la norma del decreto legge ‘Taglia prezzi’. Norma che impone il possesso delle attestazioni SOA per lavori che danno diritto ai bonus di importo superiore ai 516mila euro anche per le imprese in subappalto. Una disposizione che, pur ispirata al condivisibile principio di garantire sicurezza, trasparenza e qualità dei lavori, di fatto si è rivelata una barriera anticoncorrenziale.

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Anaepa Confartigianato Marche e Cna Costruzioni Marche hanno scritto ai Parlamentari della Regione

Confartigianato e Cna Marche sui bonus edilizia 2022

Secondo Enrico Mancini, presidente di Anaepa Confartigianato Marche e Marco Rossi, presidente di Cna Costruzioni Marche, negli ultimi 20 anni, il mero possesso delle attestazioni SOA non ha garantito, negli appalti pubblici, la qualità e la sicurezza dei lavori. Inoltre, l’accesso ai bonus edilizi è già subordinato a una serie di controlli molto stringenti. E, per contrastare efficacemente il fenomeno delle imprese ‘fantasma’, servono piuttosto serie verifiche dei requisiti di accesso al mercato. Come l’auspicata legge di regolamentazione del settore edile, e strumenti già operativi come il DURC, la congruità e l’intensificazione dei controlli.

A mettere in crisi il mercato delle riqualificazioni edilizie – sottolineano le due organizzazioni – è anche il blocco del sistema della cessione dei crediti, a causa della stretta adottata dalla maggior parte delle banche e degli intermediari finanziari.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Le imprese non riescono a recuperare i crediti presenti nei propri cassetti fiscali per lavori già eseguiti. Di consegienza non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi.

Così il sistema casa è sull’orlo del precipizio. E si moltiplicano i casi di fallimento.

Tutto questo è ancor più paradossale, proseguono Mancini e Rossi, se si considera che il settore delle costruzioni è il driver della ripresa economica. E, in questo drammatico periodo di congiuntura negativa, ha giocato un ruolo anticiclico. I bonus edilizia avrebbero potuto favorire la ripartenza post covid dell’economia ma, dopo aver generato un’enorme aspettativa in cittadini e imprese, l’atteggiamento ondivago del decisore pubblico ne ha depotenziato l’efficacia.

I Presidenti regionali di Confartigianato e Cna hanno inviato una lettera aperta inviata ai Parlamentari delle Marche. E chiedono un tempestivo intervento per abolire l’obbligo per le imprese di possedere un’attestazione SOA per operare nel mercato dei bonus edilizi.

Le imprese marchigiane delle costruzioni sono attualmente 19.346 rispetto alle 19.688 del 2020, con un calo di 342 imprese.

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