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A Smerillo, il più piccolo borgo della provincia di Fermo, luogo nel quale i silenzi e tutto viene ricondotto all’essenziale, le parole sono importanti. E significative. Così alcuni amici, non organizzati strutturalmente ma mossi solamente dall’amore per la cultura e ispirati dal desiderio di condividere un pensiero, hanno organizzato un programma particolarmente ricco e diverso dai soliti cliché per il festival Le Parole della Montagna.

Le Parole della Montagna a Smerillo

Complice l’ambientazione nel piccolo borgo, con l’armonia dei suoi panorami e il contatto diretto con la natura, il Festival da oramai 13 edizioni fa risuonare le parole semplici ed essenziali della montagna, che parlano all’Uomo in cerca della propria vetta interiore.
Sulla parola messa a tema quest’anno “Perdersi”, il Festival prova a fare il punto sulla situazione odierna.
In questi ultimi mesi, infatti, la situazione pandemica prima e la guerra poi, hanno fatto sperimentare un senso di smarrimento. Gli abituali punti di riferimento sociali, culturali, politici ed economici sono annebbiati. La distanza fisica è diventata relazionale, si è perso di vista l’altro e forse anche Dio. Si fa fatica a orientarsi nella quotidianità. Il Festival vuole provare a porsi come bussola di pensiero, alla ricerca di coordinate da cercare in un dibattito culturale di elevata qualità.

Forte dell’esperienza positiva dello scorso anno, la manifestazione coinvolge ancora una volta i comuni di Montefalcone Appennino e Monteleone di Fermo. Comuni con i quali condivide gli ideali, il silenzio, la bellezza dei piccoli borghi. Si sono già svolte le due anteprime nei due Comuni partner con un sold out a tutti gli eventi.

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Foto di gruppo dopo la presentazione del Festival a Palazzo Raffaello (AN)

Le parole (di presentazione del Festival)

“Il momento storico che stiamo vivendo – spiega Simonetta Paradisi, direttrice artistica del Festival – ci ha portato ad indagare la parola ‘Perdersi’. Non ci vuole molto a “perdersi”,  più complesso è ritrovare la via. O magari perdersi è la condizione necessaria per ritrovarsi, in termini filosofici. Come in un labirinto proveremo a cercare un’ uscita, attraverso le riflessioni dei tanti ospiti illustri”.

“Prosegue un percorso importante – aggiunge l’assessore alla cultura della Regione Marche, Giorgia Latini. –  Smerillo con il suo Festival è stato un borgo precursore nella sfida dell’organizzare eventi in luoghi non facilmente raggiungibili. Una sfida vinta che oggi vede anche il coinvolgimento di altri borghi vicini in una rete culturale che vuole far conoscere le radici di questi luoghi. E l’identità di queste comunità. Lo stesso obiettivo che si è prefissa la Regione Marche con la legge per la valorizzazione dei borghi e il Festival Marchestorie. Stiamo concentrando azioni e risorse su questo tema perché crediamo fortemente nel rilancio del nostro splendido entroterra, scrigno prezioso di arte, storia, cultura e tradizione. Incastonato in uno scenario naturale unico”.

Molto soddisfatto il sindaco Antonio Vallesi. “Il Festival – ha detto – è diventato il fiore all’occhiello del nostro Comune. Abbiamo trasformato la criticità dell’essere piccoli in punto di forza, siamo convinti che il valore aggiunto del Festival sia proprio quel nulla che Smerillo offre. Da oramai 13 anni, Smerillo accoglie un turismo culturale, con ospiti provenienti da tutta Italia, un simbolo di crescita molto importante dopo gli anni di covid e la guerra che incombe sull’Europa”.

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L’assessore alla cultura della Regione Marche Giorgia Latini

Gli ospiti a Smerillo

Fra gli ospiti più attesi, arriveranno a Smerillo il conduttore Rai Domenico Iannacone, Alex Txikon uno degli alpinisti più forti del momento, lo scrittore e professore Enrico Galiano per uno spaccato sullo stato attuale della scuola. Ma anche il filosofo Massimo Donà che dialogherà con il poeta Davide Rondoni sui poeti maledetti e musicisti rock che si sono “persi” ma che ci hanno consegnato grandi capolavori. L’economista Stefano Zamagni che ragionerà sulle prospettive di un’economia sostenibile che conduca fuori dal labirinto in cui siamo infilati.

E ancora: il grande esperto di mistica Marco Vannini, lo scrittore Massimo Calvi giornalista ed editorialista dell’Avvenire e tanti protagonisti di grande spessore culturale. La fotografa e documentarista Monika Bulaj chiuderà la kermesse con un momento dedicato all’arte e alla spiritualità, da sempre immancabili nel Festival. Ci saranno anche l’Agorà Poetica e il Festival dei Bambini con l’Orienteering nel bosco e uno spettacolo dedicato a grandi e piccini. Nonché tutti i laboratori esperienziali e le escursioni organizzate dal Cai, sempre  sul tema del Perdersi.

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