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Il Governo Draghi a marzo ha promesso oltre 500 milioni per mitigare gli effetti del caro carburante, ma sono ancora bloccati da qualche parte. Il settore marchigiano dell’ autotrasporto lancia un grido di allarme. Un grido disperato.

Marche: autotrasporto al collasso

Le imprese dell’autotrasporto devono sopportare costi di esercizio esorbitanti, imposte e contributi. Speravano almeno di far fronte al rialzo vertiginoso dei prezzi alla pompa, con il credito d’imposta che sarebbe scaturito da queste risorse. E invece ci sono ritardi inspiegabili: mancano ancora i codici di utilizzo.
           
“Le nostre  imprese – spiegano i presidenti di  Confartigianato Trasporti Marche Elvio Marzocchi e Fita Cna Marche Roberto Grazioli – hanno responsabilmente atteso ma ormai la misura è piena. E’ necessario un immediato intervento del Governo ed in particolare del Ministro Giovannini che non si rende conto della gravità della situazione in cui versa l’autotrasporto italiano. Giovannini e il viceministro  Bellanova devono rendere concreto quanto promesso. Altrimenti rischiamo la chiusura di tante aziende e comunque il fermo dei mezzi a partire da quelli a metano liquido”.

I due Presidenti affermano che è assolutamente improrogabile “un decisivo intervento a sostegno del comparto dell’autotrasporto. Con misure specifiche che diano respiro a un settore essenziale per la movimentazione delle merci. Così come è importante dare concretezza immediata alle precedenti misure già stanziate ma non ancora utilizzabili dalle aziende”.

“Ancora una volta evidenziamo – concludono Confartigianato Trasporti Marche e Fita Cna Marche la drammatica situazione in cui versa il comparto dell’autotrasporto. Un comparto che, più di altri settori, sta facendo i conti con tutti i pesantissimi effetti dovuti alla difficile congiuntura economica.  Si rischia il blocco totale dei mezzi”.

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