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La “questione amianto” è stata il tema centrale dell’Assemblea regionale della Uil Marche. Presenti, ad Ancona, la segretaria nazionale Tiziana Bocchi, il responsabile ambiente e amianto della Uil nazionale Antonio Ceglia, il direttore regionale dell’Inps Antonello Crudo e Raffaella Compagnoni, in rappresentanza dell’Inail Marche.

Amianto: i dati nelle Marche

E’ stata la segretaria della Uil Marche Claudia Mazzucchelli a snocciolare i dati relativi a quella che ha definito “una strage silenziosa”. Nelle Marche si contano 180 morti ogni anno, 1,22 persone ogni 100mila abitanti sono malate di mesotelioma. Spesso mogli di operai che si sono esposte mentre lavavano le tute da lavoro dei mariti. Il Fondo mesoteliomi non professionali conta 53 denunce di cui 41 accolte, 2 in istruttoria e 10 respinte perché non presentate entro i termini previsti. Oltre 10.700 domande per scivolo pensionistico, “solo” 2.666 sono state accolte mentre sotto il profilo previdenziale esiste una pensione di inabilità ma anche qui i numeri sono molto bassi. In Italia se ne contano 257, di cui appena 3 nelle Marche. Eppure quanto a prevenzione non si parte da zero.

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Da sinistra: Roberto Rimini, Claudia Mazzucchelli e Antonio Ceglia

Amianto, il quadro nelle Marche

“Il censimento dei siti c’è già – ha spiegato Roberto Riminiandiamo abbastanza bene sulla sorveglianza sanitaria degli ex esposti. E abbiamo uno dei primi centri di formazione d’Italia. Poi però per bonifica e smaltimento, le attività centrali, siamo in forte ritardo. La Regione si è data tempo fino al 2025 per lanciare il suo Piano di Prevenzione ma ad oggi nessun coordinatore è stato individuato. E nessun tavolo di coordinamento tecnico interdisciplinare è stato costituito, nonostante ci si fosse posti come data di avvio il 2022”.

Ma i numeri sono impietosi anche a livello nazionale. Ogni anno in Italia muoiono oltre 4.400 persone a causa di patologie legate al contatto con l’amianto. Sono soprattutto settori come l’edilizia e lo smaltimento dei rifiuti che vedini lavoratori ancora a rischio. Secondo Antonio Ceglia “si deve aggiornare la legge perché ancora non c’è l’obbligo di eliminare l’amianto. E perché occorre prevedere impianti di smaltimento sicuri in ogni regione per conferire i rifiuti che contengono tale materiale”.

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Da sinistra: Claudia Mazzucchelli e Antonio Ceglia

Dalla riunione è emersa, dunque, l’urgenza di dare impulso alle iniziative a partire da una Piattaforma Amianto che coinvolga le altre organizzazioni sindacali. E la Regione Marche.

“Compito del sindacato – ha sottolineato la segretaria regionale della Uil Marche Caudia Mazzucchelli – è affrontare i problemi dei cittadini e promuovere una buona politica chiamata a risolverli. Per quanto riguarda l’amianto abbiamo le norme e abbiamo le risorse: manca la messa a terra dei progetti”. Secondo la segretaria nazionale Tiziana Bocchi “la battaglia sull’amianto non si discosta da quella contro le morti sul lavoro. E’ una battaglia prima di tutto culturale perché colpisce persone soprattutto per mancanza di formazione e di prevenzione. Nonostante la legge esista da 30 anni abbiamo ancora 30 milioni di tonnellate di amianto in giro per l’Italia”.

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