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Il segretario territoriale del NurSind di Ascoli Piceno, dott.  Maurizio Pelosi, ha inviato una lettera all’assessore alla Sanità della Regione Marche, alla Direzione generale dell’Asur e al Direttore dell’Area Vasta 5. Denuncia, il dott. Pelosi, il mancato pagamento dell’indennità malattie infettive agli infermieri in servizio nelle strutture dell’Area Vasta 5.

Riportiamo il testo della lettera, datata 22 settembre 2022.

Lettera del Segretario territoriale del NurSind di Ascoli Piceno

“Indennità art. 86 c.6 lett. C (indennità di malattie infettive 5,16 €)

La scrivente Organizzazione Sindacale, nel prendere tristemente atto dell’interruzione del pagamento delle indennità di cui all’oggetto agli Infermieri aventi diritto ed in servizio nelle strutture dell’ASUR Area Vasta 5, stigmatizza l’attività della dirigenza incaricata della gestione del personale per aver arbitrariamente determinato di sospendere ulteriormente (analogo caso si era verificato anche a gennaio 2022), senza alcun fondamento giuridico, le indennità ex art. 86 c.6 lett. C. Indennità in precedenza già approvata da due DGRM (1522/2020 e 663/2020).

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Il segretario territoriale del NurSind di Ascoli Piceno Maurizio Pelosi

Il tutto, tra l’altro, senza che questa tematica fosse mai stata inserita nell’ordine del giorno di alcuna riunione indetta dalla Direzione dell’AV5 con la componente sindacale.

Si chiede, pertanto, l’immediato ripristino delle spettanze con i relativi arretrati, reputando tale comportamento assunto dalla dirigenza irragionevole, irrispettoso ed irriverente nei confronti dei lavoratori che senza sosta si prodigano per portare avanti il servizio. Soprattutto nei tempi faticosi, impegnativi e limitanti imposti dalla pandemia da Covid-19.

La situazione è oramai allo stremo, proprio al limite di una estenuante presa in giro.

Pertanto, chiediamo al Direttore ASUR Marche, al Direttore Area Vasta 5 e all’Assessore alla Sanità della Regione Marche, di ripristinare immediatamente tale indennità con i relativi arretrati (6 mesi).

Altrimenti il disagio degli operatori verrà immancabilmente manifestato in tutti i prossimi ed imminenti  appuntamenti di democrazia”.

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