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Che Vittorio Sgarbi non usi mezze misure nell’esprimere giudizi e valutazioni lo sappiamo tutti, da tempo. Non è un campione di diplomazia, insomma: non lo era da privato cittadino, non lo è da Sottosegretario alla Cultura del Governo Meloni. E il suo giudizio sull’appena concluso Festival di Sanremo è decisamente impietoso.

Vittorio Sgarbi sul Festival di Sanremo

Sanremo 2023 ha sicuramente battuto il record di polemiche, visto che non c’è stata serata che sia passata al vaglio del pubblico senza suscitare una qualche riprovazione. Con il pubblico, per l’appunto, che nei giudizi si è mostrato innegabilmente diviso fra inneggiatori e deploratori.

Fra le tante valutazioni assume particolare significato quella espressa da Vittorio Sgarbi che parla non solo da uomo di cultura ma anche da Sottosegretario alla Cultura. In una intervista rilasciata al quotidiano La Stampa il popolare storico dell’arte esprime giudizi che non lasciano spazio ad alcuna forma di interpretazione. Il Festival di Sanremo 2023, ha dichiarato, è stato “miserabile, insensato, insignificante, infantile”.

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Post pubblicato da Vittorio Sgarbi sulla sua pagina Facebook

Sui vertici Rai

A proposito delle responsabilità dei vertici della Rai il Sottosegretario è stato categorico. “Devono andare a casa – ha detto – perché è stato un fallimento totale. Serve una svolta culturale”. “I vertici – ha aggiunto – hanno mancato alla funzione di controllo: non è censura per impedire quello che è accaduto, ma per impedire che il livello sia così basso”. E ancora: “non puoi lasciare la più grande azienda culturale italiana in mano a Presta, Coletta, Amadeus e due capre come Fedez e Ferragni, che non sanno parlare”.

Ma Sgarbi fa anche i nomi di possibili e/o potenziali dirigenti futuri. “Per la presidenza [della Rai, ndr] Paolo Mieli, un uomo che abbia equidistanza. Al posto di Fuortes bisogna puntare in alto: Corrado Augias, Geminello Alvi, Roberto Andò, Emma Dante, Toni Servillo, Giorgio Montefoschi…».

Sugli ascolti

Il Sottosegretario ha anche analizzato la questione ascolti. “Basta – ha commentato – con dirigenti che misurano soltanto in termini consumistici, di ascolti. Come se il capolavoro di un grande scrittore fosse tale solo per le copie vendute. Manca un amministratore, un presidente, un direttore di rete”. Poi: “Serve una direzione di carattere. Dov’è oggi un Angelo Guglielmi?”. 

Su Chiara Ferragni

Sulla influencer italiana per eccellenza il critico d’arte italiano per eccellenza è spietato. Le affibbia un due come voto e rilancia. Quello di Chiara Ferragni, ha detto, è “analfabetismo funzionale”. E lei è “una inetta. Una capra, goffa”. Una che “leggeva dei foglietti in una lingua improbabile che non è l’italiano”.

Su Fedez

Un po’ meno tagliente il giudizio espresso su Fedez. Avrà anche scandalizzato mezza Italia simulando in diretta un rapporto sessuale con Rosa Chemical condito da bacio reale finale. Avrà anche fatto indignare i politici di centrodestra strappando in diretta la foto del viceministro Bignami… Ma Sgarbi quasi quasi lo salva. Fedez, infatti, per lui è “buono come spalla… È pessimo ma non è un incapace totale, come la moglie”.

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