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Ascoli Piceno e il centenario della morte di Giovanni Tranquilli. Tanti curiosi e grande partecipazione ai primi due appuntamenti dedicati al pioniere dell’industria bacologica picena e regionale. 

Ascoli, la storia di Giovanni Tranquilli conquista tutti

L’Accademia di Studi Piceni ha ripreso le sue attività culturali pubbliche. Dal 19 aprile ha dato via a un cartellone iniziative in omaggio a Giovanni Tranquilli, uno dei pionieri dell’industria bacologica ascolana e regionale. Un personaggio non solo importante ma addirittura determinante per tutto il Piceno. Un personaggio di cui quest’anno ricorre il centenario della morte. La sua attività a cavallo fra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento ha dato lustro e importanza al settore, portando la sua città e il suo territorio a livelli di tutto rispetto. Due gli appuntamenti che lo hanno già ricordato, due pomeriggi di grande partecipazione e interesse. “Semi di seta: storie e vicende di un recupero” di Franco Laganà e Gianni Silvestri eLa storia industriale di Ascoli Piceno tra Ottocento e Novecento” di Giuseppe Di Bello hanno conquistato i partecipanti.

Durante i prossimi mesi, l’Accademia di Studi Piceni metterà in campo molte altre iniziative per ricordare il suo importante contributo come uomo e come imprenditore. Nel frattempo, sale l’attesa il terzo dei sei eventi in cartellone. Conferenze, tutte alla Libreria Rinascita con inizio sempre alle 17:30 e tutte moderate dalla vice presidente dell’Accademia di Studi Piceni, Piersandra Dragoni. “Giovanni Tranquilli e suo zio Antonio Orsini” di Maria Luce Sestili  si terrà il 4 maggio. “Giovanni Tranquilli e la bacologia” di Giuseppe Di Bello il 12 maggio. “Gelso e seta ai tempo di Sisto V” di Marco Corradi  il 17 maggio. Infine “Gli stabilimenti bacologici ascolani e l’arte della comunicazione di massa” di Augusto Agostini sarà in programma il 27 maggio.

Baco da seta Giovanni Tranquilli

100 anni dalla morte di Giovanni Tranquilli

Giovanni Tranquilli è uno dei pionieri della bachicoltura ascolana. Portò ricchezza e diede un forte, decisivo e determinante impulso allo sviluppo industriale di tutto il territorio. Il suo lavoro sul baco da seta è stato fondamentale anche perchè mediante incroci tra razze e seguendo gli insegnamenti di Louis Pasteur, riuscì in maniera insperata a debellare la pebrina. Lo fece selezionando bachi da seta in grado di resistere all’infezione. Di multiforme ingegno si occupò di diverse attività in altrettanti campi. Insegnò fisica e scienze naturali sia nella scuola tecnica sia nel Liceo cittadino e fu tra i promotori della Cattedra ambulante di agricoltura. Insignito del titolo di Grande Ufficiale della Corona d’Italia e di Cavaliere al merito del Lavoro, ha lasciato numerosi testi di riferimento sulla bachicoltura.
 
 
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