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Sulla ristrutturazione della Medicina d’Urgenza al Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto da parte della Direttrice dell’Ast Ascoli Piceno, interviene il CIMO. Riportiamo la nota diffusa alla stampa dal sindacato più rappresentativo dei medici firmata dal segretario regionale dr. Andrea Piccinini.

Ast Ascoli Piceno: il CIMO sul taglio al personale medico

“Dopo molte polemiche sul futuro incerto della Medicina d’Urgenza all’Ospedale Madonna del Soccorso, finalmente è arrivata la nota chiarificatrice della Direzione Medica, con la quale si dispone, oltre alla già nota riduzione dei posti letto, anche il temuto taglio del personale medico dedicato alla MURG (Medicina D’Urgenza) nel turno notturno.

Nella nota si fa specifico riferimento al fatto che, dal primo febbraio, verranno mantenuti 5 posti letto dotati di monitor su 8 totali; l’assistenza sarà rimodulata con la presenza di un medico dedicato solo nel turno diurno, mentre di notte l’assistenza sarà garantita da uno dei due medici del pronto soccorso.

Una disposizione, da parte della Direzione, che toglie definitivamente il dubbio su ciò che tutti speravano di scongiurare.

Cioè il ridimensionamento della Medicina d’Urgenza.

Ridimensionamento che ora appare in tutta la sua evidenza, grazie al taglio del personale medico dedicato all’assistenza nel turno notturno, che potrebbe mettere a rischio la funzione stessa della Medicina d’Urgenza.

Perché, se il trasferimento del reparto e la riduzione del numero di posti letto per consentirne la ristrutturazione, potevano rappresentare elementi giustificabili, del tutto incomprensibile e preoccupante risulta invece il taglio dell’assistenza medica dedicata su quei posti letto nella fascia notturna.

Riteniamo utile ribadire che, pochi posti letto di MURG, senza copertura medica “dedicata” H24 (ma affidati al solo medico di notte che lascia il pronto soccorso per intervenire in urgenza), non consentono di garantire alcuna vera funzione di Medicina d’Urgenza. E tanto meno di attività semintensiva.

Infatti, la “funzione” della Medicina d’Urgenza e semintensiva deve prevedere obbligatoriamente che l’assistenza sia fornita per 24 ore al giorno da un medico dedicato.

E non dai medici che operano negli ambulatori del pronto soccorso, impossibilitati alla gestione di tali letti.

Ma se di notte rimarranno solo due medici di pronto soccorso, ed uno di essi dovrà lasciare gli ambulatori per presidiare i posti letto della MURG, allora verrà dimezzata la capacità di risposta alle emergenze-urgenze del pronto soccorso. Con un inevitabile aumento del sovraffollamento ed un ulteriore allungamento dei tempi di attesa, che risultano già oggi drammaticamente lunghi.  

Diversamente, rimarrebbero privi di assistenza medica dedicata i posti letto della MURG, (letti oltretutto monitorati che dovrebbero essere controllati dal medico), sui quali il medico di pronto soccorso interverrebbe solo in caso di emergenza-urgenza, senza poter garantire la vera presa in carico e continuità delle cure che mette a rischio la vera funzione della medicina d’urgenza e la garanzia di erogazione dei LEA.

Anche il nostro sindacato, che alcuni giorni fa era intervenuto nel dibattito sulla stampa definendo come “improbabili le voci di qualsiasi ipotesi di ridimensionamento della MURG”, oggi prende atto di quello che appare come un dato oggettivo anche se clamoroso.

E condanna la scelta della Direzione che, ritiene, sia motivata solo da ragioni di carattere economico, finalizzate al contenimento della spesa per il costo del personale medico.

Siamo consapevoli che la grave carenza di medici nei pronto soccorso, impone che molti turni vengano oggi coperti con il ricorso alle prestazioni aggiuntive e ai gettonisti delle cooperative che gravano sul bilancio aziendale.

Pur comprendendo esigenze di equilibrismo contabile, condanniamo le logiche di tipo puramente economicistico assunte dalla Direzione Generale, che non dovrebbero mai orientarsi verso scelte organizzative che potrebbero compromettere la qualità delle cure. Ancor più in un settore particolarmente delicato come quello dell’emergenza.  

Ricordiamo che l’AST Ascoli Piceno, sta già risparmiando notevoli risorse sul costo del personale dato che ad oggi mancano almeno 13 medici nei pronto soccorso dei due ospedali.

Mentre le procedure concorsuali latitano nei pletorici uffici amministrativi.

Stigmatizziamo il comportamento della Direzione Generale che, ancora una volta, ha omesso deliberatamente di informare i sindacati sul taglio del personale medico nel turno di notte, impedendo così l’attivazione di un confronto. Confronto che ci riserviamo comunque di richiedere nei prossimi giorni.

Tale comportamento denota la volontà della Direzione di non volere orientare la propria organizzazione verso un corretto e costruttivo sistema di relazioni sindacali.

Come sindacato fortemente rappresentativo dell’area medica continueremo a vigilare sui prossimi sviluppi. Pronti ad attuare tutte le azioni ritenute idonee alla tutela dei medici”.

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