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Nel 2025 torna al centro del dibattito il bonus single affitto, un sostegno economico pensato per chi vive da solo e si trova ad affrontare canoni di locazione sempre più onerosi, soprattutto nelle grandi città.

La misura rientra nel pacchetto di contributi dedicati ai nuclei familiari con maggiore fragilità economica e, in particolare, ai giovani lavoratori o studenti fuori sede.

Chi può richiedere il bonus single affitto 2025

Il contributo è destinato a chi:

  • vive solo e sostiene un regolare contratto di locazione

  • ha un ISEE entro determinati limiti aggiornati annualmente

  • risiede in un immobile non di lusso e destinato a prima casa

  • è in regola con i pagamenti del canone e del contratto registrato

La misura potrebbe risultare disponibile anche per:

  • giovani under 35

  • lavoratori con redditi medio-bassi

  • studenti che non abitano con la famiglia

I requisiti definitivi saranno confermati con i provvedimenti attuativi che seguiranno alla pubblicazione della normativa ufficiale.

Come funziona il contributo

Il beneficio copre una parte del canone di locazione sostenuto nell’anno di riferimento. L’importo varia in base:

  • alla zona in cui si trova la casa (con un occhio di riguardo alle aree metropolitane)

  • al valore ISEE del richiedente

  • al tipo di contratto di affitto

In alcuni casi potrà tradursi in una detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi, in altri in un rimborso diretto erogato tramite domanda telematica.

Come presentare domanda

Le procedure, come previsto per molti bonus casa, saranno disponibili online tramite il portale dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate. Una volta attivata la piattaforma, sarà necessario allegare:

  • modello ISEE aggiornato

  • copia del contratto di locazione registrato

  • ricevute dei canoni pagati

Le scadenze e i dettagli tecnici verranno comunicati con l’avvio ufficiale del bonus.

Perché il bonus è importante

In Italia oltre un terzo dei single in affitto sostiene una spesa abitativa superiore alla soglia di sostenibilità indicata dall’Unione Europea. Il contributo rappresenta quindi un aiuto concreto per mantenere l’indipendenza abitativa e favorire la mobilità lavorativa e formativa.

La misura si inserisce in un quadro più ampio di politiche di sostegno alla casa e potrebbe essere ulteriormente potenziata nel corso dell’anno, con un monitoraggio sugli effetti nelle città più colpite dall’aumento degli affitti.

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