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“La cura cresce dove mettiamo il cuore” è il titolo della mostra inaugurata oggi negli spazi della direzione generale dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli, all’interno dell’ospedale “Mazzoni”.

“La cura cresce dove mettiamo il cuore” negli spazi della direzione generale: arte, inclusione e salute mentale

L’esposizione resterà visitabile fino al 7 gennaio e raccoglie i dipinti realizzati durante i laboratori di pittura dagli ospiti dei centri diurni del Dipartimento di salute mentale “Il sentiero” di Ascoli Piceno e “I colori della mente” di San Benedetto del Tronto.

Il vernissage si è svolto questa mattina alla presenza del direttore generale dell’Ast di Ascoli Antonello Maraldo, del direttore amministrativo Pierluigi Gigliucci, del sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, del direttore dell’Unità operativa complessa di psichiatria Angelomarco Barioglio, del responsabile dell’Unità operativa semplice assistenza semiresidenziale Enrico Paolini, delle coordinatrici delle attività riabilitative Maria Luisa Ciarrocchi e Romina Capriotti, oltre al curatore della mostra Andrea Viozzi.

L’arte come strumento di cura

La cura cresce dove mettiamo il cuore

La mostra, curata da Andrea Viozzi, propone un viaggio nel colore che supera i limiti della disabilità e va a completare un percorso artistico iniziato con il murales realizzato dall’artista Davide Calvaresi negli stessi spazi della direzione generale, da cui l’esposizione prende il titolo.

«Il titolo scelto – spiega il dirigente medico Enrico Paolini – esprime la filosofia delle attività svolte nei centri diurni: la riabilitazione non può prescindere dalla partecipazione attiva e autentica di operatori sanitari e ospiti. La mostra rappresenta quel momento fondamentale in cui la comunicazione dell’autore viene accolta e valorizzata dalla società, abbattendo lo stigma e creando integrazione. Qui l’arte diventa linguaggio di cura».

Colori, emozioni e inclusione

«L’arte ci trafigge sempre – sottolinea il curatore Andrea Viozzi – perché non è solo uno specchio esterno, ma una lente interiore dell’animo umano. L’espressività dei colori non è una scelta estetica, ma una lingua che parla direttamente alle emozioni di chi guarda».

Un concetto ribadito anche dal sindaco Marco Fioravanti, che ha evidenziato come l’iniziativa rappresenti «un esempio concreto di cura che va oltre l’aspetto clinico e diventa relazione, inclusione e valorizzazione della persona. Le opere raccontano storie ed emozioni che meritano di essere condivise».

Ospedali come luoghi di incontro

«Portare questa mostra negli spazi ospedalieri – ha concluso il direttore generale Antonello Maraldo – significa affermare che i luoghi di cura possono e devono essere anche spazi di dialogo, partecipazione e umanità. Le opere testimoniano percorsi di espressione e inclusione che incarnano i valori della nostra azienda: centralità della persona, integrazione dei servizi e lotta allo stigma».

Il 17 e 18 dicembre, dalle 10 alle 12.30, una selezione delle opere sarà visibile anche negli atri degli ospedali di Ascoli e San Benedetto, alla presenza degli artisti e degli operatori dei centri diurni.

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