Articolo
Testo articolo principale

Negli ultimi anni, la ricerca sul colesterolo ha fatto un salto in avanti. Dopo decenni dominati dalle statine, entrano in gioco farmaci capaci di colpire il problema in maniera più mirata, sfruttando tecnologie genetiche e molecolari in grado di ridurre drasticamente il colesterolo LDL, quello “cattivo”.

Tra le novità più promettenti c’è enlicitide, il primo farmaco orale appartenente alla categoria degli inibitori PCSK9, gli stessi che finora venivano somministrati solo tramite iniezioni. Una svolta rilevante, soprattutto per chi necessita di terapie a lungo termine ma ha difficoltà con le somministrazioni sottocute.

Come funziona l’Enlicitide

Il colesterolo LDL aumenta quando il fegato non riesce a eliminarlo in modo efficiente dal sangue. Qui entra in gioco la proteina PCSK9, che limita la capacità del fegato di “pulire” il sangue dal colesterolo. Gli inibitori di PCSK9 disattivano questa proteina, permettendo all’organismo di smaltire meglio i grassi in eccesso. Finora, farmaci come evolocumab e alirocumab hanno dimostrato risultati eccellenti, ma richiedono iniezioni periodiche. Con enlicitide, invece, lo stesso meccanismo d’azione si ottiene in compresse, mantenendo un’efficacia paragonabile.

I dati preliminari parlano chiaro:

  • Riduzione fino al 60% dei livelli di LDL

  • Risultati equivalenti agli anti-PCSK9 iniettabili

  • Profilo di sicurezza favorevole

  • Somministrazione orale, quindi più semplice da seguire per i pazienti

Per molti cardiologi, questa semplificazione non è un dettaglio: l’aderenza alle terapie, infatti, è uno dei motivi principali di fallimento nei trattamenti cronici. In altre parole, se un farmaco è scomodo da usare, si tende a saltarlo. E lì iniziano i problemi.

Solo un’alternativa alle statine?

Non esattamente. Le statine restano la terapia di prima linea per la maggior parte dei pazienti, perché sono efficaci, sicure e disponibili anche come generici. Tuttavia, esiste una fetta non marginale di persone che:

  • non tollera le statine

  • non raggiunge valori soddisfacenti di LDL nonostante il trattamento

  • ha un rischio cardiovascolare molto alto

Per questi profili, enlicitide apre una nuova strada, non per sostituire, ma per affiancare o potenziare le terapie esistenti.

I farmaci a RNA: la medicina del futuro è già qui

Enlicitide si inserisce in un movimento più ampio: quello dei farmaci basati su RNA, in cui le molecole non “tamponano” il sintomo, ma agiscono alla radice della produzione di alcune proteine dannose

Si tratta di una rivoluzione simile a quella avvenuta con i vaccini a mRNA, ma applicata alle malattie cardiovascolari e metaboliche. Più precisione, meno effetti collaterali, maggiore controllo del rischio. Ed è proprio l’idea di “spegnere” un meccanismo indesiderato alla fonte a rendere questi farmaci così interessanti per la comunità scientifica.

Quando sarà disponibile?

Enlicitide è ancora in fase avanzata di sperimentazione, ma i risultati finora pubblicati sulle principali riviste scientifiche di settore, nonchè presentati ai congressi internazionali, indicano che la direzione è quella giusta. I tempi di approvazione dipenderanno dai trial e dagli enti regolatori, ma l’interesse da parte dei ricercatori è già altissimo.

Cosa aspettarsi nei prossimi anni

Se i dati verranno confermati su larga scala, l’impatto potrebbe essere significativo:

  • Più pazienti sotto controllo

  • Meno eventi cardiovascolari, come infarti e ictus

  • Maggiore autonomia nella cura

  • Un nuovo standard terapeutico per chi non risponde alle statine

Resta però un fatto: nessun farmaco può sostituire dieta, movimento e prevenzione. Anche le terapie più avanzate funzionano meglio quando supportate da uno stile di vita sano, spesso ancora la parte più sottovalutata del percorso.

In sintesi

Aspetto Enlicitide
Classe Inibitore PCSK9 orale
Somministrazione Compresse
Riduzione LDL Fino al 60%
Alternativa alle statine? Complementare, non sostitutiva
Novità principale Stessa efficacia degli iniettabili, più pratico

Enlicitide non è solo un farmaco, ma un segnale: il trattamento del colesterolo sta cambiando forma. E lo sta facendo velocemente.

TAG: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,