Articolo
Testo articolo principale

Il 10 dicembre 2025 si è spenta a 55 anni Sophie Kinsella, al secolo Madeleine Sophie Wickham, autrice della saga “Shopaholic” che ha fatto ridere, sperare e riflettere intere generazioni. La notizia della sua morte è stata confermata dalla famiglia in un messaggio commosso: «È andata via serenamente, circondata da ciò che più amava: la famiglia, la musica, il calore, il Natale, la gioia».

Per molte lettrici e lettori Kinsella non era soltanto una scrittrice: era un’amica che metteva su carta sogni, debolezze, paure e risate. Con i suoi romanzi ha raccontato la vita quotidiana con leggerezza e profondità, la fragilità di sentirsi insicuri, la tensione tra desideri e responsabilità, la voglia di cambiare senza perdere se stessi.

Dal giornalismo alla “chick-lit”: il percorso sorprendente di Sophie Kinsella

Nata a Londra nel 1969, Sophie Kinsella si è formata a Oxford in Filosofia, Politica ed Economia. Dopo un breve periodo come giornalista finanziaria, decide di cambiare rotta: nel 2000 pubblica The Secret Dreamworld of a Shopaholic, primo volume di una serie destinata al successo mondiale. Con lo pseudonimo “Sophie Kinsella” firma una produzione brillante: oltre alla saga “Shopaholic”, numerosi romanzi indipendenti, alcuni destinati a un pubblico giovane, tante protagoniste capaci di mescolare fragilità, sogni e autoironia. I suoi libri hanno venduto decine di milioni di copie in tutto il mondo, tradotti in decine di lingue. 

L’ironia, la leggerezza e la capacità di parlare al cuore hanno reso Kinsella una voce unica nella narrativa contemporanea. Le sue protagoniste commettevano errori, si facevano domande, non avevano certezze: e forse è proprio per questo che tanti lettori le hanno amate come se fossero amici di penna.

L’ultima battaglia: tra malattia e coraggio letterario

Nel 2022 arriva la diagnosi che nessuno vorrebbe ricevere: un glioblastoma, un tumore cerebrale aggressivo. Nonostante la malattia e le cure, Sophie non ha mai abbandonato la scrittura. Ha trasformato la sofferenza in racconto, la paura in parole, la fragilità in forza.

Il suo ultimo romanzo esplora proprio queste ferite, restituendo in forma narrativa ciò che la vita le aveva chiesto di affrontare: l’incertezza, la memoria, il dolore, ma anche la speranza, l’amore, la famiglia. Ha continuato a scrivere finché le energie glielo hanno consentito, preferendo restare con i suoi cari e con i suoi lettori fino all’ultimo.

L’eredità di un’arte gentile e reale

Sophie Kinsella ha insegnato che non serve fingere, si può ridere, riflettere, sognare, sbagliare e riprovare. I suoi romanzi restano oggi più attuali che mai: parlano di donne, di insicurezze, di aspettative sociali, di amore, di amicizia, di sogni e di fallimenti. Parlano di realtà quotidiane con un tocco di magia.

Per chi scrive, per chi legge, per chi sogna: il suo stile leggero ma sincero, le sue protagoniste indimenticabili, le sue storie capaci di farci sorridere e piangere restano un’eredità che supera la perdita.

Domani, magari, qualcuno leggerà ancora Becky Bloomwood pensando che non è sola nelle sue paure, che le fragilità diventano forza, che un sorriso mentre si insegue una scarpa può valere come un atto di coraggio. E in quell’istante Sophie Kinsella sarà ancora lì, fra le righe.

TAG: , , , , , , , , ,