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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si fa attendere la lettere del Ministero sull’annullamento dell’assestamento di bilancio approvato il 30 novembre scorso. L’Amministrazione comunale, insomma, si trova ancora a fare i conti con la spada di Damocle; la sentenza del Tar, risultato del ricorso mosso del Popolo delle Libertà, ha letteralmente bloccato l’attività amministrativa nessuna comunicazione del Ministero, attesa tra lunedì e martedì, è stata protocollata. Si riaffaccia, invece, la possibilità di richiedere la sospensiva al Consiglio di Stato che dovrebbe essere presentata entro sessanta giorni dalla sentenza del Tar.

Sulla bagarre interviene anche il presidente della Provincia Piero Celani tirato in ballo dallo stesso Gaspari “affermando che fosse prassi del Consiglio Provinciale riunirsi in seconda convocazione”, sperando di “distogliere l’attenzione mediatica sull’intricata vicenda che in questi giorni lo vede, suo malgrado, protagonista”.

“L’articolo 45 del Regolamento del Funzionamento del Consiglio Provinciale impedisce espressamente che il Bilancio di Previsione annuale e pluriennale e il Conto Consuntivo possano essere discussi e approvati nelle adunanze di seconda convocazione. – replica Celani – Pertanto quanto è accaduto nel Comune di San Benedetto non avrebbe potuto verificarsi in Provincia. Inoltre, mi meraviglia molto che un esponente del Partito Democratico si dimostri poco interessato o minimizzi la questione del rispetto delle regole formali che sono invece il sale della democrazia. – prosegue – Regole che vengono appunto inserite dal legislatore proprio per garantire il corretto espletamento delle procedure amministrative e il funzionamento degli organi istituzionali, in particolare di quelli come il Consiglio dove si confrontano maggioranza e opposizione.

Quindi invito il primo cittadino di San Benedetto ad informarsi meglio prima di sparare bordate in libertà contro la Provincia e ad occuparsi, con altrettanta solerzia, delle tante problematiche irrisolte della sua città, rendendo in questo modo un servizio più utile a lui stesso e ai suoi cittadini”, chiosa Celani.