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ANCONA – Nel tentativo di dare una risposta attiva alla crisi, oltre il 10% delle imprese artigiane delle Marche continua a investire, anche se per il 48,2% delle aziende artigiane i tempi di riscossione dei crediti verso clienti e committenti si allungano. Cala la capacità produttiva delle imprese, diminuiscono le ore lavorate e il ricorso agli straordinari. È il quadro tracciato dall’Ente Bilaterale dell’Artigianato, che ha fatto una panoramica sulla situazione economica delle piccole imprese nell’ultimo semestre 2001 nel corso del convegno «Lavoro e Impresa Artigiana: cosa saremo fuori dalla crisi».

LO STUDIO – I dati, ha spiegato il presidente dell’Ebam Marco Pantaleoni, sono frutto dell’analisi di 600 interviste ad altrettante aziende artigiane della regione. Per quanto riguarda il 2012, le previsioni sono «particolarmente negative per le attività manifatturiere, in particolare per il legno e mobile, per i servizi alle imprese e gli autotrasporti: le imprese che si attendono una diminuzione dell’attività sono oltre i tre quarti del totale. Unico settore che vede un miglioramento quello dei servizi alle persone e alle famiglie (un quarto circa delle imprese prevede miglioramenti, solo l’11% teme un peggioramento).