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ANCONA – La collettiva marchigiana, organizzata con l’impegno dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e Consorzio tutela vini Piceni, sotto il coordinamento della Regione Marche, ha conseguito un ottimo successo al Prowein 2012 di Dusseldorff . La kermesse dedicata al settore enologico, rappresenta uno dei principali appuntamenti mondiali per i produttori e per le figure che ruotano attorno alla commercializzazione del vino.

 

L’ASSESSORE PAOLO PETRINI – ”I buoni risultati di presenze e di interesse verso i nostri vini e’ di buon auspicio in vista del prossimo appuntamento clou per il mondo del vino italiano e mondiale: il Vinitaly, che si terra’ a fine mese a Verona”. L’ha detto il vice presidente della Regione Marche e assessore all’Agricoltura, Paolo Petrini, commentando la performance del settore enologico regionale alla fiera Prowein, che si svolge ogni anno a Dusseldorf, in GermaniaSono state 24 le aziende presenti nell’area della collettiva, piu’ altre 10 aziende circa presenti con altri gruppi. Complessivamente, con oltre 3.700 espositori provenienti da 50 Paesi, la Prowein 2012 e’ stata nuovamente lo specchio in cui si riflette tutto il vasto mercato internazionale dei vini e degli alcoolici. Oltre ai tradizionali Paesi vinicoli europei e d’oltremare erano presenti anche nuovi Paesi come il Brasile, l’India e, per la prima volta, il Kosovo.

CURIOSITA’ – I vini marchigiani sono noti per la loro eccellente qualità. Le colline delle Marche che degradano dolcemente dall’Appennino sino al mare rappresentano una zona felice per la coltivazione delle viti. Le uve sono caratterizzate dall’essenza zuccherina e profumata. Nelle Marche ogni zona ha un vino proprio, di cui 15 sono DOC (Bianchello del Metauro, Colli Maceratesi, Colli Pesaresi, Esino, Falerio dei Colli Ascolani, I Terreni di San Severino, Lacrima di Morro d’Alba, Offida, Pergola, Rosso Conero, San Ginesio, Serrapetrona, Rosso Piceno, Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Matelica) e 2 DOCG (Rosso Cornero e la Vernaccia di Serrapetrona). Le prime testimonianze di coltivazione risalgono al XVI secolo.