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ASCOLI PICENO – Dopo la gioia le polemiche. Ci riferiamo al match Ascoli – Pescara di ieri pomeriggio, che ha visto i bianconeri surclassare gli abruzzesi per 3–0. Una vittoria apparentemente netta, ma che evidentemente i pescaresi non digeriscono e preferiscono rifugiarsi dietro qualsiasi alibi. E’ soprattutto l’allenatore del Pescara Zeman a gettare benzina sul fuoco, inviperito per alcune decisioni arbitrali. A testimonianza di ciò, il tecnico boemo non ha rilasciato alcuna dichiarazione in sala stampa.

GLI EPISODI INCRIMINATI – Due episodi hanno fatto arrabbiare la squadra biancoazzurra, che guarda caso coincidono con le prime due segnature ascolane. Possiamo essere d’accordo con i cugini abruzzesi su quel che concerne il primo gol, visto che Soncin parte in posizione irregolare. Il “cobra” servirà poi a Papa Waigo il pallone del vantaggio bianconero. Non possiamo dire la stessa cosa sull’autogol di Zanon, visto che lo stesso Soncin seppur in fuorigioco non partecipa attivamente all’azione.

Francamente ci viene da sorridere che qualcuno etichetti l’Ascoli come favorita dal palazzo. Infatti, proprio recentemente, Di Donato e compagni hanno subìto dei torti arbitrali evidenti. Come non ricordare il rigore regalato alla Reggina a dieci minuti dal termine del match, quando il picchio era in vantaggio per 1 – 0? E i due penalty non concessi all’undici di Silva nella penultima gara interna contro la Juve Stabia? Zeman, al quale vanno riconosciuti dei grandi meriti per il campionato che sta disputando, dovrebbe forse registrare meglio le proprie difese, da sempre cruccio del suo spregiudicato credo calcistico.

LA GIOIA DI UN’INTERA CITTA’ – Grande euforia nella città delle cento torri, per la vittoria arrivata ai danni dell’odiato Pescara. Un successo giunto con pieno merito, che i bianconeri avevano messo in cassaforte già nel primo tempo. Addirittura ieri si è assistito a dei caroselli con auto accompagnati dallo sventolio di bandiere e vessilli bianconeri. Scene alle quali non si assisteva dallo scorso maggio, quando l’Ascoli centrò la salvezza matematica sconfiggendo la Triestina.