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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Stamani, lunedì 30 aprile, in Municipio si è discusso sulla valorizzazione dell’agricoltura e sullo sviluppo delle coltivazioni biologiche da realizzare nell’area protetta della Sentina; al centro del summit la lattuga rossa, una particolare varietà di ortaggio con una colorazione rossastra che da 60 anni viene coltivata nei terreni degli agricoltori Felicetti e Marini. Presenti al tavolo di discussione i rappresentanti della Regione Paolo Petrini e Paolo Perazzoli, l’assessore comunale all’ambiente Paolo Canducci e il consigliere Andrea Marinucci e i vertici della Riserva, ovvero il presidente Sandro Rocchetti e il vice Pino Marcucci.

L’INCONTRO – Nel corso dell’incontro Rocchetti ha chiesto un impegno concreto da parte della Regione per sviluppare politiche di salvaguardia e promozione agricola della lattuga rossa e l’assessore Petrini ha dato la massima disponibilità a verificare con gli uffici regionali la possibilità di finanziare progetti di micro filiera come quelli che vengono già attuati sul territorio marchigiano per altre colture come la canapa e il melograno.

LA VOCE DI ROCCHETTI – “Alcuni esemplari dell’ecotipo di lattuga rossa – ha spiegato Rocchetti – sono in corso di stabilizzazione genetica presso l’Istituto sperimentale per l’orticoltura di Monsampolo del Tronto. Si immagazzineranno i semi ai fini della conservazione e della successiva coltivazione. Sarebbe indispensabile, a questo punto, avviare coltivazioni biologiche della specie anche al fine di fornire occasioni di qualificazione alle produzioni locali e di divulgare migliori modelli di consumo più sani e vicini alla natura”.

LE PROSPETTIVE DI CANDUCCI – “In un futuro prossimo la Sentina offrirà opportunità non solo turistiche –  ha dichiarato Canducci – infatti con l’avvio di colture biologiche degli ortaggi rossi numerose potranno essere le ricadute positive anche con prospettive occupazionali interessanti per i giovani agricoltori locali”.