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L’altro giorno mi sono imbattuta in un confronto tra mamme su lavorare da casa che mi piace allargare a tutta la tematica del lavoro autonomo. Le opinioni erano divergenti perché diverse sono le motivazioni che spingono le donne e gli uomini a lavorare. Volendo estremizzare c’è chi lavora per la necessità di un ritorno economico e chi lo fa principalmente per un’affermazione sociale di sé. Si aggiunge, a queste due motivazioni prioritarie e, a volte, divergenti, la necessità/volontà di socializzare ed intessere relazioni al di fuori di quelle familiari.

LE CONSIDERAZIONI SUL TELELAVORO – Ovviamente, quindi, le opinioni circa il lavorare da casa sono diverse e la prima considerazione da fare è che il lavoro a domicilio deve essere vissuto come un’opportunità altrimenti non produce i suoi effetti. Provo ad elencare le caratteristiche tipiche del lavoro autonomo e di quello da casa cogliendone quelli che, in base alle motivazioni di riferimento, possono essere letti come punti di forza o limiti. Autonomia nella gestione dei tempi: che significa gestione dell’agenda in modo duttile riempiendo tutti gli spazi o lasciando ampi margini di respiro, scegliere orari insoliti o sovrapporre attività compatibili complice la distanza (come  il lavorare in treno o cucinare mentre si è al telefono), riuscire a fare mille cose o non avere più il tempo per fare nulla. Mutate relazioni sociali ossia non perdere tempo in chiacchiere inutili o fare interminabili conversazioni telefoniche, rimanere in pigiama tutto il giorno o imparare a vestirsi noi stesse. Gestione familiare che implica il presidio del territorio o la delega di alcune funzioni, priorità degli impegni familiari su quelli lavorativi o viceversa. Già nel costruire questo elenco, però, faccio fatica e penso emerga prepotentemente quella che è stata ed è la mia scelta di lavoratrice autonoma, che fa base da casa, e che esplica anche i ruoli di figlia, compagna e madre.

I DUBBI – Mi rendo conto sempre più che le nostre scelte hanno successo se si basano sui nostri valori di riferimento e, anche, sulle nostre attitudini caratteriali. Come potrebbe lavorare da casa una persona pigra o facile alle distrazioni? Come si può scegliere il lavoro autonomo se non si hanno capacità organizzative ed intraprendenza? Certamente lavorare da casa non è per tutti e sicuramente aiuta a riappropriarsi proprio della casa e della famiglia, a viverle di più…. Allora perché non far lavorare da casa gli uomini?

Paola Petrucci, consigliera di parità per la Regione Marche