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ASCOLI PICENO – Poco confortanti i dati resi noti dall’Osservatorio CRIF-MisterCredit sulle frodi creditizie. Dal rapporto emerge che, nel 2011, nelle Marche si è verificato l’ 1,7% dei circa 22.100 casi rilevati in Italia, con un ‘bottino’ medio di 10.000 euro. 

AD ASCOLI UN RECORD NERO – Entrando nel dettaglio, Ancona è stata la provincia delle Marche nella quale si è registrato il maggior numero di casi, che la pone al 60° posto assoluto di questa poco invidiabile classifica su base nazionale, seguita da Ascoli Piceno (al 63° posto del ranking) e da Macerata (68°). Ma se consideriamo la classifica per incidenza dei casi di frode rispetto alla popolazione residente in provincia, il primato spetta ad Ascoli, che si posiziona al 19° posto assoluto. Per quanto riguarda, invece, l’importo medio più elevato, in regione il record tocca nuovamente ad Ascoli Piceno con ben 7.321 euro, seguita da Pesaro Urbino con 6.818 € (78° posto assoluto) e da Macerata, con 6.511 €.

DATI PERCENTUALI – Le vittime sono solitamente uomini, che rappresentano, per la precisione, il 65,3% del totale. E la fascia di età maggiormente colpita è quella tra 31 e 40 anni (25,5% del totale), anche se il maggior incremento si registra tra le vittime over 60 (+19,2%). I soggetti maggiormente a rischio frode sono i lavoratori dipendenti (37% del totale), seguiti dai liberi professionisti, con il 32,3%. Inoltre, il 19% dei casi riguardano soggetti detti “inattivi”, ovvero pensionati, casalinghe, disoccupati, studenti. I prodotti più frequentemente oggetto di una frode risultano essere auto e moto, arredamento e prodotti hi-tech (elettronica, informatica, telefonia. Prosegue il trend di crescita relativo all’accesso fraudolento al credito per ottenere servizi alla persona, con un vero e proprio boom di casi rilevati su trattamenti estetici, cure mediche e iscrizioni a palestre. Nel settore della mobilità, si registrano casi davvero ‘fantasiosi’.

MARIA LUISA CARDINI – “Dall’analisi realizzata emerge che il fenomeno non rallenta la sua corsa, nonostante gli sforzi fatti dal mercato per arginarlo, illustra Maria Luisa Cardini, Responsabile dell’area Fraud Prevention Solutions di CRIF. Gli istituti di credito in questi ultimi anni hanno dedicato maggiore attenzione e maggiori risorse per l’attività di prevenzione frodi, sensibili non solo al fattore economico ma anche al danno reputazionale e alla salvaguardia della relazione con il cliente, e in particolare quegli istituti che si sono dotati delle soluzioni più efficaci sono riusciti ad ottenere – in alcuni casi – sensibili effetti di riduzione delle frodi. Ciò che potrà dare un beneficio in futuro sarà la verifica dei dati anagrafici su fonti di dati istituzionali, alla quale si sta lavorando in applicazione del Dlgs 64/2011”.