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MONTEDINOVE – Allegro, sorridente e, perché no, appagato Massimo Silva, allenatore dell’Ascoli Calcio, accompagnato da un manipolo di giocatori composto da alcuni di prima squadra, primavera e da due tecnici delle formazioni minori, Antonio Aloisi e Stefano Carassai si annuncia al pubblico montedinovese che lo accoglie con una standing ovation, per tenere fede a una promessa fatta all’amico sindaco Antonio Del Duca. “Se ci salviamo, veniamo a Montedinove per un’amichevole”. Promessa mantenuta, che ha fatto felici tutti anche perché per i supporter, in particolare, sono occasioni che non capitano tutti i giorni.

BOTTA E RISPOSTA CON IL MISTER – “Mi chiede quale sarà il futuro di Silva! Seduta stante, non le posso dare alcuna risposta affermativa. Debbo riflettere prima di prendere una decisione. Posso dirle, invece, che dopo il periodo sabatico i presupposti di continuare ad allenare ci sono tutti. Per quanto concerne l’Ascoli, dipenderà dall’incontro che avrò con il presidente Roberto Benigni. Pertanto, il mio futuro, con l’Ascoli, dipenderà solo dalle intenzione del presidente”. Sulla salvezza diretta dell’Ascoli, quanto ha influito il cambio dell’allenatore? “Il cambio del tecnico, quando i risultati non arrivano, non sempre sortisce il risultato sperato, in particolare se la squadra è deficitaria. Si parla di scossone all’ambiente per sperare nel miracolo e salvare così una stagione. Nel caso dell’Ascoli, invece, si è trattato solo di crisi di risultati. Una volta fatto capire ai ragazzi che potevano giocarsela con tutti, non è stato difficile venire a capo da una situazione che ci vedeva spacciati”. Per scacciare i fantasmi del 2011-2012 quanto sarà importante partire bene la prossima stagione? “Dopo aver tribolato tanto, è necessario evitare di commettere errori che hanno caratterizzato il campionato da poco felicemente conclusosi con la salvezza diretta. Facendo tesoro di quanto vissuto, non mi rimane che dire:  partire bene ed essere preparati ad ogni evenienza”. Mister, lei pensa di poter dare ancora molto all’Ascoli? “Certo che si! Il mio lavoro è solo all’inizio. Mi piacerebbe poterlo portare a termine se il presidente Benigni mi darà l’opportunità. Credo nel mio lavoro è questo vuol essere il mio credo di tecnico e me lo lasci dire: di allenatore emergente”. Per concludere! Ai giocatori, che lo hanno assecondato, cosa vuol dire? “Tanti complimenti! Io sono stato l’archimandrita e loro i miei seguaci. Abbiamo gioito e sofferto insieme, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Grazie di cuore ragazzi. Al piacere di ritrovarci insieme la prossima stagione augurandoci  che sia foriera di grosse soddisfazioni e di meritati successi”. (gi. ca.)