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ANCONA – La Regione Marche avvierà la sperimentazione di un servizio innovativo per la prima infanzia: i nidi domiciliari. Si aggiungono agli asili nido pubblici e privati convenzionati, dove una persona, appositamente formata, accoglie nella propria casa altri bambini per accudirli e provvedere a loro, dal gioco al riposo, dall’attività didattica alla pappa, mentre i loro genitori sono al lavoro, come in un vero e proprio asilo.

LUCA MARCONI – “Il nido domiciliare – spiega l’assessore regionale ai Servizi sociali e alla Famiglia, Luca Marconi – oltre a rispondere alle nuove esigenze delle famiglie, permette di ampliare in numero dei posti-bambino attualmente disponibili sul territorio regionale e permette altresì ai piccoli Comuni, dove non sono presenti nidi per l’infanzia tradizionali, di integrare i propri servizi”. Un servizio flessibile e personalizzato, specialmente negli orari, in piena consonanza con le nuove esigenze dei genitori impegnati in lavori con orari non tradizionali.

FONDI UTILIZZATI – L’assessore inoltre informa che per la realizzazione del programma regionale per lo sviluppo ed il consolidamento del sistema di servizi socio-educativi per la prima infanzia, in cui rientra anche il progetto dei nidi domiciliari si è utilizzata la quota del Fondo statale per le politiche della famiglia, pari a € 2.645.418,00. In particolare, €. 1.250.000,00, sono destinati per l’erogazione alle famiglie di assegni per l’accesso ai nidi domiciliari, con priorità per quelle con bambini in lista d’attesa sia nei nidi pubblici che privati convenzionati con i Comuni; €. 145.418,00 serviranno invece per la realizzazione di corsi di formazione degli operatori/trici domiciliari; la quota rimanente del Fondo statale, pari a € 1.250.000,00 sarà destinata invece all’ampliamento e al consolidamento dei nidi e dei servizi per i minori 0/3 anni, sia sotto il profilo dei costi di gestione che dell’attivazione di nuovi posti.

NUOVA FIGURA PROFESSIONALE – L’istituzione di questo nuovo servizio prevede la costituzione di una nuova figura professionale: quella dell’educatore/trice di nido domiciliare, a cui si richiede di essere in possesso o di laurea o di diploma in campo educativo e formativo oltre ad un attestato di frequenza di un corso di aggiornamento riguardante l’igiene e la sicurezza degli ambienti, le regole fondamentali per il primo soccorso e quelle concernenti la manipolazione degli alimenti, nonché aver svolto un tirocinio formativo di almeno 30 ore in una struttura per la prima infanzia. I corsi saranno realizzati dalle Province, sulla base dei criteri e delle modalità che saranno determinati con apposita deliberazione della Giunta regionale.