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RIPATRANSONE – Non tutti i gruppi musicali riescono a realizzare un live sempre suggestivo come fanno gli Afterhours, ogni loro concerto è uno spettacolo indimenticabile che, anno dopo anno, ci regala qualcosa in più.
Dopo il successo ottenuto due anni fa in Piazza del Popolo a Offida, ieri sera la band milanese ha scaldato i fan del Teatro delle Fonti, regalando due ore di buona musica, passando da melodie più dolci e romantiche a pezzi di puro rock.

Manuel Agnelli ha animato i presenti con la sua voce potente e stentorea, un vero artista dal carisma definito che invade il palco con una presenza fisica abbacinante.

IL CONCERTO – Oltre ai brani del nuovo album, non sono mancati i vecchi pezzi che ogni persona ha cantato a squarciagola verso il palco, “Male di miele”, “Ballata per la mia piccola iena”, “La vedova bianca”, “Bye bye Bombay”, “Quello che non c’è”, i brani più sentiti dal pubblico.
La elaborata scenografia, costruita su un gioco di luci a intermittenza, ha poi contribuito a rendere il concerto un vero spettacolo, lampi improvvisi che si mescolavano alle note più taglienti modulando il ritmo intenso dei bassi, della chitarra e dell’inconfondibile violino.
Due ore di canzoni interrotte da una parentesi speciale dedicata a Paolo Borsellino, in cui Agnelli ha letto un brano scritto dal giudice sul tema della cultura in Italia, a dimostrazione dell’evoluzione che la band ha avuto negli anni, affrontando con maturità l’attualità più tragica.
“Padania”, il nuovo album, è proprio questo. Racchiude in sé un grido sommesso proveniente da chi, stanco, tenta ancora di cambiare le cose, di battersi per diventare veramente migliore superando le angosce del nostro tempo.