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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Venerdì dalle ore 18 alla Palazzina Azzurra sarà presentato “Il lavoro prima di tutto” di Stefano Fassina. L’incontro sarà coordinato da Mimmo Minuto della libreria La Bibliofila e da Pietro Colonnella dell’associazione Lavoro & Welfare; al termine della serata sarà possibile degustare tipicità picene prodotte da alcuni produttori del territorio.

IL LIBRO –“Non siamo dentro una lunga crisi ma nel mezzo di una grande transizione. Tra il 2007 e il 2008 si è rotto l’equilibrio, insostenibile sul piano macroeconomico, sociale e ambientale, promosso nel trentennio alle nostre spalle dal paradigma neo-liberista. La causa di fondo della rottura non è la finanza avida e irresponsabile. È la regressione del lavoro, dei padri e dei figli, e la conseguente impennata della disuguaglianza di reddito, ricchezza, mobilità sociale e, inevitabilmente, potere economico, mediatico e politico. L’insistenza dei conservatori europei e di larga parte delle tecnocrazie sulla ricetta liberista per uscire dal tunnel porta – è sempre più evidente – alla fine del modello sociale europeo e delle democrazie delle classi medie, oltre che al collasso dell’euro e dell’Unione europea. Le forze del centrosinistra per un lungo periodo sono corse dietro alle mode del momento: ritiro della politica per l’autoregolazione dell’economia, demonizzazione dell’intervento pubblico, meno ai padri più ai figli, archiviazione del partito intellettuale collettivo per il vuoto leaderismo mediatico. Soltanto la Chiesa di Benedetto XVI, sulla scia di un pensiero secolare, ha messo a nudo le radici etiche, culturali e politiche dell’equilibrio saltato. Ora, dall’altra parte dell’Atlantico e in Europa, i progressisti rialzano la testa e guardano, senza i paraocchi ideologici degli avversari, la realtà: le insostenibili disuguaglianze, le contraddizioni, i conflitti. Compito storico del Pd e delle altre forze politiche e sociali del centrosinistra europeo è orientare verso un approdo progressivo la transizione in corso per restituire dignità alla persona che lavora. Per navigare lungo la rotta giusta, la bussola è un neo-umanesimo laburista”.