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PORTO SAN GIORGIO – La scorsa estate un ragazzo di origine etiope ha potuto svolgere un tirocinio formativo presso lo Iat di Porto San Giorgio (Centro Informazione e Accoglienza Turistica), esperienza che arriverà a conclusione all’inizio del mese di ottobre. Ciò è stato possibile grazie a una convenzione stipulata dalla Provincia con il progetto Human Rights

LE RETE INTERNAZIONALE SPRAR– Il progetto fa parte della rete nazionale Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), istituita nel 2002 grazie a un’intesa tra Ministero dell’Interno, Anci e Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. La rete opera a livello locale grazie al supporto e alla collaborazione di molte associazioni, cooperative ed enti strumentali in grado di fornire interventi di ‘accoglienza integrata’ a chi chiede asilo politico in Italia. Nel caso di Porto San Giorgio l’operatività del progetto “Human Rights” è garantita da un protocollo d’intesa con l’ente ‘Cooperativa Sociale Nuova Ricerca – Agenzia Res’. L’obiettivo è quello di aiutare il soggetto richiedente asilo politico ad integrarsi nel contesto sociale ed economico del territorio che lo ospita, favorendone l’inserimento lavorativo.

 

HUMAN RIGHTSIl progetto di Porto San Giorgio è una delle 160 cellule attive in tutta Italia ed è tra le 10 sperimentali che si occupano anche delle cosiddette categorie deboli, ovvero soggetti con disagi mentali, individui che hanno subito oltre a violenze fisiche anche disturbi post-traumatici da condizioni di forte stress. “I soggetti che arrivano da noi sono spesso traumatizzati – spiega Alessandro Fulimeni, responsabile e coordinatore di Human Rights – hanno subito violenze o assistito a violenze sui propri familiari, sono sopravvissuti a torture inenarrabili . Il nostro intervento va al di là del normale soddisfacimento dei bisogni di vitto e alloggio. Abbiamo un’equipe qualificata di educatori, psicologi e terapeuti, interpreti e mediatori culturali, nonché di avvocati che forniscono assistenza legale ai nostri ospiti”. L’associazione sangiorgese dispone di due appartamenti dove vivono al momento cinque ragazzi tra i 20 e i 30 anni, provenienti dal Corno d’Africa e dal Medio Oriente e tutti scappati dai loro paesi per sfuggire a guerre e miseria. “Il territorio fermano e la Provincia in particolare – sottolinea il presidente della Provincia di Fermo Fabrizio Cesetti  – ha saputo dare prova di straordinaria sensibilità e attenzione rispetto a questa problematica che, a causa dei cambiamenti repentini e alle situazioni di belligeranza coinvolgenti varie parti del mondo ancora in via di sviluppo, è di sempre più impellente attualità”. (Lorenzo Marziali)