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ANCONA – Sul biogas rischia di ripetersi quanto accaduto nel fotovoltaico, dove, è proprio il caso di dirlo, la stalla è stata chiusa quando i buoi erano già scappati. E’ quanto afferma la Coldiretti Marche in merito alla questione delle energie alternative, al centro dei lavori del Consiglio regionale. L’unica scelta possibile è quella di privilegiare i piccoli impianti a misura di territorio realizzati dalle aziende agricole per il proprio fabbisogno, utilizzando scarti di coltivazione e liquami degli allevamenti. Il proliferare di megaimpianti a biogas avrà invece l’effetto di “bruciare” ingenti quantità di prodotti destinati all’alimentazione umana e animale, che verranno sostituiti da colture piantate esclusivamente per alimentare le centrali.