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LE MARCHE – Un’estate critica e difficile per le imprese marchigiane. Secondo l’Unioncamere Marche, tra luglio e ottobre hanno cessato l’attività 1.957 aziende. Nello stesso periodo sono nate 1.841 nuove imprese. Il saldo negativo è dunque di 116 imprese con la scomparsa di almeno 400 posti di lavoro.

I DATI – In calo anche le imprese artigiane a causa di 765 cessazioni a fronte di 731 iscrizioni con un saldo negativo di 34 aziende. Questi i dati diffusi oggi dall’Unioncamere Marche ed elaborati da Infocamere sulla base dei registri delle imprese delle Camere di Commercio. Per quanto riguarda i principali settori economici della Regione, prosegue il calo delle imprese edili (-65) e manifatturiere (-61). Tra i diversi comparti manifatturieri, mentre continuano a diminuire le aziende della meccanica (-19) e del calzaturiero (-23), è invece in ripresa il tessile-abbigliamento (+88) mentre restano sostanzialmente stabili l’alimentare (+6) e il mobile (+1). Anche i trasporti (-16) ed il commercio subiscono i colpi della crisi (-40). A chiudere sono soprattutto i piccoli negozi nei centri storici e nei piccoli paesi e, per quanto riguarda l’autotrasporto, le piccole imprese individuali, schiacciate dalla concorrenza dei vettori stranieri.

I NUMERI POSITIVI – Cresce invece il numero dei ristoranti, degli alberghi e delle attività ricettive (+74) così come i servizi di informazione e comunicazione (+20), le attività finanziarie e assicurative (+10), le attività immobiliari (+17), i servizi professionali e di consulenza (+9), la ricerca di personale e altri servizi alle imprese (+17), la sanità e gli altri servizi sociali (+14). Guardando alla ragione sociale delle nuove imprese, si evidenza come siano le imprese individuali a soccombere alla crisi (-188 aziende) mentre prosegue la crescita delle società di capitale (+82) e delle società di persone (+11). Indicatori incoraggianti, che certificano lo sviluppo di forme imprenditoriali più strutturate, soprattutto tra i giovani. Esaminando l’andamento delle imprese sul territorio regionale, emerge una situazione di difficoltà nella provincia di Ancona (-114) ed a Macerata, (-125). In aumento il numero delle imprese ad Ascoli Piceno (+56), a Pesaro Urbino (+42) ed a Fermo (+25).

ADRIANO FEDERICI – “Dall’inizio dell’anno – commenta il presidente Unioncamere Marche – il saldo tra le imprese iscritte alle Camere di commercio e quelle cessate è negativo per 767 unità e i segnali che arrivano dalle imprese ci fanno temere una ulteriore diminuzione del numero delle aziende in attività anche negli ultimi mesi dell’anno. Se vogliamo contrastare questa situazione occorre far presto e varare misure indispensabili per sostenere le imprese. Va ridotto il carico fiscale sul lavoro e vanno rivisti gli incentivi, come richiesto dalle associazioni di categoria. E poi bisogna fare sistema nell’internazionalizzazione e nel credito e servono interventi urgenti per semplificare e burocratizzare ulteriormente l’esercizio delle attività imprenditoriali”.