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ANCONA – Nelle Marche le imprese assumono sempre meno e quelle che lo fanno cercano precisi profili professionali e non tutti facili da reperire sul mercato del lavoro regionale. Sono i risultati dell’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro, alla fine del 2012 i nuovi posti di lavoro creati dalle aziende marchigiane saranno 16.670 mentre lo scorso anno si erano avute 23.490 assunzioni. A cessare l’attività lavorativa perché licenziati o in pensione, saranno in 21.150. I conti, dunque non tornano. A pagare il conto più salato saranno soprattutto gli operai e il personale non qualificato (3.500 posti in meno) mentre per gli impiegati la flessione sarà più contenuta (-970) e sarà irrisoria per i dirigenti (-10 posti di lavoro).

I CONTRATTI DEI NUOVI ASSUNTI –Nel 43,8 per cento si tratta di assunzioni stagionali mentre i contratti a tempo  determinato non stagionali saranno il 28,9 per cento e i contratti a tempo indeterminato riguarderanno solo il 17,8 per cento del totale. L’apprendistato si ferma al 5,4 per cento del totale e le altre forme contrattuali saranno utilizzate solo dal 3,4 per cento del totale.

 

I PROFILI PIU’ RICERCATI – Il mestiere più richiesto è quello del commesso nelle vendite al minuto. Ne servono 850. Così come servono 360 cuochi, 310 elettricisti, 310 operai calzaturieri e 190 fabbri. Inoltre ben 560 addetti ai servizi di pulizia negli esercizi commerciali, 190 operatori di mezzi pesanti e camion, 300 magazzinieri e 490 contabili. Secondo l’indagine Excelsior, le imprese segnalano difficoltà a reperire il  20,7 per cento dei dipendenti. In particolare tra il personale da adibire a lavori da impiantista (40,3 per cento ), su macchinari (35,8), sanità e assistenza (35,6). Per ovviare alla difficoltà di reperire personale, il 18,3 per cento delle imprese assumerà lavoratori immigrati. Per quanto riguarda i titoli di studio, il diploma di scuola media superiore è richiesto nel 48,8 per cento delle assunzioni e la laurea nel 12,5 per cento dei casi. Ma come vengono scelti i nuovi assunti? Secondo l’indagine Excelsior, il criterio prevalente resta quello della conoscenza diretta del candidato (51,1 per cento), mentre il 26,2 per cento viene scelto attraverso banche dati aziendali. Alle segnalazioni di conoscenti e fornitori si affida il 10 per cento delle imprese. A non assumere personale nel 2012 sarà l’87,3 per cento delle imprese marchigiane. Una quota che sale al 90,5 per cento dei casi nelle piccole imprese e scende al 26,1 per cento nelle grandi aziende. La maggior parte di queste imprese non assumerà perché l’attuale dimensione dell’organico è adeguata (68,1 per cento) o per la domanda in calo (19,3) oppure per la mancata acquisizione di nuove commesse (10 per cento).

IL PRESIDENTE FEDERICI – “La riduzione del valore aggiunto nel settore industriale e in particolare nelle costruzioni, unita a un deciso calo delle spese in investimenti fissi fa parte delle imprese hanno inciso negativamente sulla disponibilità delle aziende ad assumere personale. Una disponibilità manifestata soltanto dal 12,7 per cento delle imprese. Una quota pressoché dimezzata rispetto all’anno scorso, quando il 24,6 per cento delle imprese era pronto ad assumere. Tra le imprese più propense ad assumere quelle che esportano (20,6 per cento) e quelle che nel corso dell’anno hanno introdotto innovazioni (22,1 per cento). Dati che confermano la necessità di continuare a puntare sulle politiche di internazionalizzazione, ricerca e innovazione per far ripartire il sistema produttivo marchigiano”.