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ASCOLI PICENO – Un pareggio che non nasconde i limiti dell’Ascoli in trasferta. E’ questo il succo della gara disputatasi sabato scorso allo stadio “Braglia”. A conti fatti, in Emilia Romagna possiamo dire che è andata bene, considerando che i gialloblù hanno pure fallito un calcio di rigore a metà ripresa. Rimangono tanti dubbi e interrogativi sull’atteggiamento esterno della squadra bianconera.

SQUADRA DAI DUE VOLTI – A Modena si è ripetuto lo stesso copione, visto e rivisto: padroni di casa all’attacco, Ascoli in difesa. I canarini hanno avuto diverse occasioni, soprattutto nel primo tempo, per sbloccare il match, mettendo in scacco di fatto la retroguardia picena. Solo il caso e la complicità dell’ex ascolano Andelkovic hanno voluto che Zaza portasse in vantaggio i bianconeri, in quella che rimane l’unica occasione creata dall’undici di Massimo Silva. Ed è proprio questo aspetto che deve far pensare: perché al “Del Duca” l’Ascoli le sue palle gol riesce sempre a crearle, e fuori dalle mura amiche tutto questo non si verifica? E’ sicuramente un problema mentale e di approccio alla gara. Non crediamo che le tifoserie ospiti incutano così tanto timore a Di Donato e compagni che non hanno trovato mai stadi stracolmi. Eppure, nonostante infortuni e squalifiche che si devono mettere in conto, la squadra è sempre la stessa. Se il Picchio avesse ottenuto almeno una vittoria e qualche pareggio in più in trasferta sarebbe in una zona di classifica più tranquilla, a ridosso della zona play-off.

DIFESA E CENTROCAMPO IN DIFFICOLTA’ – Analizzando il match del “Braglia” si nota come la difesa ed il centrocampo non abbiano funzionato alla perfezione. Il reparto arretrato, seppur il rientro di Peccarisi abbia limitato i danni, continua ad essere vittima di disattenzioni che potrebbero essersi rivelate fatali se non ci fosse stato Enrico Guarna. In mediana, se Loviso non è in giornata, il gioco latita. L’ex Crotone è di fatto l’unico giocatore in grado di poter fare girare la squadra, e il suo attuale stato di forma non brillante si vede e come. Capece(alla prima da titolare) ha giocato una gara sufficiente ma non è a lui che si deve chiedere il passaggio illuminante. Le note positive giungono( e non potrebbe essere altrimenti) da Simone Zaza, che ha sfruttato al meglio l’unica palla gol del match. Il n°10 se continua di questo passo, potrebbe superare abbondantemente la sogli dei 15 gol. Sta di fatto che al momento è uno dei pochi giocatori bianconeri ad essere insostituibile.