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FERMO – Al via il Progetto Up-Tech, finanziato dalla Regione Marche tramite le risorse del Fondo Nazionale per le Non-Autosufficienze  e sviluppato dall’Inrca di Ancona, in collaborazione con i distretti sanitari Asur e gli Ambiti Territoriali Sociali di Fermo, Macerata, San Benedetto del Tronto, Ancona, Pesaro. L’obiettivo è migliorare la qualità di vita di chi si prende cura di persone affette da Alzheimer (i loro caregiver) e nel contempo promuovere la permanenza a domicilio dei pazienti.

L’ASSESSORE AI SERVIZI SOCIALI PAOLO CALCINARO – “I destinatari primari degli interventi  non sono soltanto i pazienti affetti da Alzheimer e disturbi cognitivi e della memoria, ma anche i loro familiari, sottoposti ad un elevato carico di stress giornaliero e quindi esposti ad un elevato rischio di eventi avversi. Il progetto Up Tech si inserisce in una rete di interventi a favore della non autosufficienza, già presenti nel territorio a partire da settembre”.

IL PROGETTO UP TECH, IN DETTAGLIO – Il progetto Up Tech è un aiuto a domicilio e non, della durata di 12 mesi, strutturato secondo criteri scientifici che prevedono l’individuazione nel territorio del Distretto di Fermo – Ambito Sociale Territoriale XIX, di 90 coppie composte da pazienti con Malattia di Alzheimer e relativi assistenti familiari (per un totale di 450 famiglie in tutta la Regione Marche). Gli assistenti sociali attiveranno sessioni periodiche di counselling individuale, controlli telefonici regolari, la formazione del familiare sulla gestione dello stress e alcuni elementi pratici per la gestione assistenziale del paziente, prestazioni di segretariato sociale, supporto al raccordo con i Medici di Medicina Generale e altri servizi sanitari e sociali. Le visite a domicilio effettuate dall’infermiere prevedono, oltre alla somministrazione di un questionario, l’addestramento del caregiver sulle modalità di assistenza del paziente, l’alimentazione, la gestione del trattamento farmacologico, l’ergonomia dell’ambiente domestico e la gestione dello stress. L’intervento di tecnologia assistenziale prevede l’istallazione di comuni dispositivi semplici da usare: strisce anti-scivolamento, sensori di rilevamento, luci notturne automatiche, sensori per aperture improprie delle finestre.

IL SINDACO NELLA BRAMBATTI – “A seguito del progetto, sono state assunte per ogni territorio di riferimento due assistenti sociali (per un totale di 10) e saranno coinvolti cinque infermieri per fornire assistenza domiciliare integrativa. Molto importante la sperimentazione di nuove tecnologie assistite per la sicurezza in ambito domestico in un sottocampione di famiglie”. Sono già state completate le attività propedeutiche all’avvio della sperimentazione e le prime persone verranno prese in carico a partire dalla seconda metà del mese di  dicembre. (Aurora Carosi)