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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è tenuto ieri il convegno sul tema della macroregione adriatico-ionica, organizzato dal Lion’s Club Host e Truentum rappresentati dai due presidenti Vittorio Alexis e Antonella Paone. Presenti in sala consiliare il sindaco Giovanni Gaspari, Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche, Fausto Pugnaloni, presidente UniAdrion e delegato alle relazioni internazionali, Marco Bellardi, direttore segretario dell’iniziativa Adriatico-Ionica, e Fabio Pigliapoco, segretario generale di tale iniziativa.

L’INCONTRO – Il dibattito, che ha avuto luogo nel corso della mattinata, è stato moderato e coordinato dal giornalista Giuseppe Buscemi. In platea Amedeo Ciccanti, gli esponenti regionali Paolo Perazzoli, Antonio Canzian e Sandro Donati e diversi imprenditori locali.

SPACCA E GASPARI – “In un momento difficile della nostra vita, è obiettivo urgente quello di cogliere ogni opportunità per prospettive di lavoro e occupazione – spiega il presidente regionale Spacca – e ad oggi è l’impresa che crea rendita e occupazione”. E proprio l’impresa rappresenta il volano della nostra economia che dovrebbe procedere secondo logiche vantaggiose per la comunità regionale, non concentrando le forze solo su associazioni di categoria e università; è di concerto, invece, che si può realizzare il primo passo di internazionalizzazione che deve cogliere in primo luogo l’importanza regionale. Il sindaco Gaspari coglie, infatti, le idee lanciate dal presidente Spacca proponendo di “capire quali sono le opportunità, vedere se ci sono dei progetti esistenti e costruirne altri insieme”. Il primo cittadino rivierasco, inoltre, porta l’esempio del gemellaggio con la città di Sebeniko e la volontà di mettere in campo la collaborazione di tutti e non solo di alcune specificità. Anche Piero Celani, presidente della provincia di Ascoli Piceno, ha riconosciuto che nella collaborazione risiede il punto di forza della regione Marche, pronosticando che la nostra zona possa diventare un punto di forza nello scenario adriatico.

LA MACROREGIONE – Il piano, al quale ad oggi hanno aderito Italia, Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Serbia e Slovenia, verrà ufficializzato nel 2014 con l’approvazione definitiva del Consiglio Europeo. Pur rappresentando oggi il punto debole dell’Europa, la loro collaborazione potrebbe essere decisiva per la risoluzione di problemi comuni relativi all’ambiente, all’imprenditoria, alla logistica, ai trasporti, alla cooperazione marittima, alla pesca, allo sviluppo rurale, al turismo, alla cultura, alla cooperazione universitaria e alla sicurezza. Attraverso tale modalità innovativa di cooperazione territoriale si potrà essere in grado di rafforzare la coerenza ed il coordinamento delle azioni politiche in vari settori, razionalizzando l’impiego delle risorse finanziarie e coinvolgendo in modo ampio anche le organizzazioni della società civile.