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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Oggi la Regione ha ribadito il suo no all’impianto di stoccaggio del gas a San Benedetto; appena terminata la seduta di Giunta, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ha evidenziato che “la posizione del governo regionale non fermerà la procedura che tocca più amministrazioni a diverso livello”. La posizione oggi espressa che esclude ogni possibilità d’intesa, infatti, dovrà essere assunta nel momento in cui la Regione Marche sarà chiamata dal Ministero dello Sviluppo economico.

LA MANCATA INTESA – Solo in quel momento “la mancata intesa interromperà la procedura amministrativa. – si spiega in una nota stampa – L’iter autorizzativo è ancora in corso, con molteplici sottofasi e pareri tecnici parziali, ma ciò che conterà sarà l’intesa finale ai sensi della normativa statale. Lo ribadisco, la Regione non potrà esprimere alcuna intesa in merito”. Tra i punti che esplicano il no c’è il Piano Energetico Ambientale Regionale che non prevede alcuna realizzazione di impianti di stoccaggio e tale progetto non trova riscontro nella pianificazione strategica regionale del settore energetico. Ad avvalorare il no la posizione dell’impianto localizzata in una zona ad elevata densità di popolazione e nelle immediate vicinanze di infrastrutture stradali strategiche come l’autostrada14. Inoltre, la realizzazione potrebbe creare un grave pregiudizio per l’occupazione e l’economia locale con pesanti danni per la vocazione e le potenzialità turistiche della Riviera.

IL COMMA CHE NON TORNA – Ma mentre ci si prepara alla manifestazione apolitica del 2 febbraio, Daniele Primavera commenta l’approvazione del decreto Sviluppo, sulla nota piattaforma di comunicazione, che potrebbe mettere in dubbio il documento oggi firmato; se prima era obbligatoria l’intesa con le Regioni ospitanti per il rilascio delle autorizzazioni, oggi all’articolo 38 del decreto legge 239/2004 viene aggiunto il Comma 8bis in cui vengono chiamati in causa i tempi decisionali. “Nel caso di mancata espressione da parte delle amministrazioni regionali degli atti di assenso o di intesa comunque denominati inerenti alle funzioni di cui all’articolo 1, comma 7 e 8, entro il termine di centocinquanta giorni dalla richiesta, il Ministero dello sviluppo economico invita le medesime a provvedere entro un termine non superiore a trenta giorni.  – si legge nel decreto – In caso di ulteriore inerzia da parte delle amministrazioni regionali interessate lo stesso Ministero rimette gli atti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la quale provvede in merito con la partecipazione della Regione interessata. Le disposizioni del presente comma si applicano anche ai procedimenti amministrativi in corso”.

L’INTERVENTO DI DONATI – Sulla questione interviene anche il consigliere regionale Sandro Donati per mettere un  po’ di ordine e ridimensionare il parere favorevole del Comitato tecnico del 18 dicembre. Donati sottolinea la decisione di oggi ufficializzata dalla Giunta e ribadisce che “nei tempi richiesti dal Ministero, la Regione Marche formulerà un’intesa negativa, chiudendo definitivamente ogni possibilità di effettuare l’impianto, come più volte ho affermato, in tempi non sospetti, nel corso di conferenza stampa, negli interventi televisivi, nelle riunioni con il comitato cittadino e con rappresentanti del Ministero dello Sviluppo Economico”. Dunque pare che non ci siano più dubbi dopo la bocciatura della Regione. Oppure no?